Balestrate, omicidio Trovato: parla il legale del presunto omicida

“Il mio assistito si è difeso da un’aggressione e ha sempre ripetuto di non avere utilizzato nessuna arma da taglio”. Ad affermarlo è Franco Lo Sciuto, l’avvocato che difende Gianvito Italiano, il 30enne accusato di avere ucciso il trappetese Vincenzo Trovato la notte tra l’11 e il 12 agosto nel lungomare di Balestrate.

“Al mio assistito e a tutti noi dispiace quanto successo – prosegue il legale – ma Italiano è una persona incensurata che non ha avuto mai problemi con la giustizia. La rissa scoppiata all’interno del locale era stata sedata. Tutto era tornato alla normalità. E’ stato il giovane Trovato che sarebbe tornato dopo un quarto d’ora di nuovo nei pressi del locale armato con un oggetto di ferro, forse una spranga, che ha cercato di colpire il mio assistito. Lo ribadisco, Italiano si è solo difeso e non ha usato nessuna arma che tra l’altro non è stata trovata. Non è chiaro – ha aggiunto l’avvocato Franco Lo Sciuto – cosa ha innescato la rissa e perché il giovane sia tornato indietro”.

Il legale incaricato dal giovane finito in manette ha, inoltre, assistito all’autopsia eseguita stamani dall’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo sul corpo senza vita di Vincenzo Trovato, affermando che il proprio consulente di parte gli ha ribadito che “non è stata rescissa l’arteria femorale. Il mio consulente è molto esperto – ha aggiunto Lo Sciuto – ed è stato più volte nominato come consulente di parte dalla procura di Marsala”.

La morte, come detto sin dall’inizio di questa tragedia, sarebbe stata provocata dal dissanguamento dovuto ad una profonda ferita alla gamba del giovane. “Adesso stiamo acquisendo tutte le carte sulla vicenda – conclude l’avvocato – affronterò tutti gli altri aspetti davanti ad un giudice”.

Intanto resta in carcere Gianvito Italiano. Si trova nel penitenziario Lorusso di Pagliarelli. Lo ha deciso il gip che però non ha convalidato il fermo. Castelvetranese trasferitosi in Lombardia a San Donato Milanese, il trentenne si trovava in vacanza a Balestrate, cittadina di origine della sua compagna che gestisce un’attività a Melegnano (Mi). Ad accusarlo i racconti di alcuni testimoni e le immagini, seppur non chiarissime, dei sistemi di videosorveglianza. Secondo alcuni racconti il castelvetranese non sarebbe entrato subito nello ‘scontro’ fra gruppi, originatosi altrove, ma sarebbe stato chiamato per dare manforte a chi si stava fronteggiando con Vincenzo Trovato e i suoi amici. Dal successivo ‘corpo a corpo’ sarebbe partito il fendente letale. Dopo meno di 24 ore dall’omicidio è arrivato il fermo disposto dai carabinieri ed ora l’ordine di custodia cautelare. La lite sarebbe iniziata in uno dei lidi di Balestrate e poi finita con la coltellata per strada in via Felice D’Anna.

“La famiglia di Vincenzo Trovato – fanno sapere i familiari – vuole ringraziare tutta la comunità per i tanti gesti di vicinanza e di affetto che sono stati mostrati in questi giorni di grande dolore. Tuttavia, è volontà della famiglia di non rilasciare ulteriori dichiarazioni, mantenendo il massimo riserbo, nel rispetto della memoria di Vincenzo e del dolore dei congiunti. Crediamo nella giustizia e nel lavoro degli inquirenti e chiediamo la collaborazione di tutti per avere verità e giustizia per il nostro Vincenzo”.

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