Omicidio Nepa, resta in carcere il reo confesso Francesco Lo Piccolo

Resta in carcere nonostante abbia confessato, Francesco Lo Piccolo, uno dei quattro indagati per la rapina e l’omicidio dell’italo americano Mike Nepa, ritrovato senza vita, il 9 settembre dello scorso anno, nella sua abitazione di Via Venezia a Terrasini. Come scrive oggi il giornale di Sicilia, il tribunale del riesame ha, infatti, rigettato l’istanza avanzata dal suo legale per farlo tornare in libertà. Quindi, così come i complici  Gaspare Polizzi, Dario La Perna e Donald Cucchiara di Leo che però non hanno presentato ricorso, Francesco Lo Piccolo rimane rinchiuso in cella.   Secondo l’accusa, i 4 indagati,  non solo avrebbero portato via un bottino di almeno trecentomila euro, ma sarebbero i responsabili della morte di Mike Nepa che, affetto da diverse patologie croniche, sarebbe deceduto per la paura provata nel ritrovarsi il commando in casa. L’anziano italo americano è infatti stato legato ed imbavagliato e, come confermato dall’autopsia, non sarebbe sopravvissuto all’assalto subito in piena notte nella propria casa per lo spavento. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Francesco Lo Piccolo, ha raccontato al gip Marco Gaeta che insieme ai complici non voleva uccidere nessuno e che, la loro intenzione, era solo quella di fare un furto.  Anche Gaspare Polizzi e Dario La Perna hanno ammesso le loro responsabilità davanti al Gip. Polizzi, che ha pure raccontato di aver visto morire la vittima, sostiene di essere stato coinvolto nel piano lo stesso giorno in cui è stata consumata la rapina e che ad idearla sarebbe stato Donald Cucchiara Di Leo.  Sempre Polizzi ha fatto i nomi di altri presunti complici, tra cui una donna che sarebbe stata al corrente del colpo, e di alcuni vicini di Nepa che, la banda avrebbe raggiunto per spartirsi un bottino totale di circa 10 mila euro; un importo che cozza con la cifra realmente sparita dalla casa della vittima. Lo stesso Polizzi, infatti avrebbe riferito al gip di essere convinto che i soldi in reltà fossero molti di più, di avere beneficiato solo di 1800 euro e dell’ammanco potrebbe essersi appropriato Cucchiara Di Leo che, nell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

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