Partinico, dissequestrata area distilleria Bertolino in cui avvenne incidente sul lavoro

La Procura di Palermo ha dissequestrato l’area della distilleria Bertolino che, mesi fa, venne chiusa a seguito di un incidente sul lavoro, in cui rimasero coinvolti tre operai, travolti da una fiammata   proveniente da una caldaia di uno dei sistemi di filtraggio dell’azienda.  L’episodio fece scattare  l’indagine dei carabinieri dei carabinieri della locale compagnia, che intervennero sul posto insieme a polizia, vigili urbani e vigili del fuoco per soccorrere i feriti e mettere  in sicurezza l’area industriale. Apposti i sigilli all’impianto, adesso arriva il dissequestro disposto a seguito della la certificazione resa dagli ispettori dello Spresal, il servizio di prevenzione collegato all’Asp di Palermo che non avrebbe riscontrato alcuna irregolarità od anomali nei luoghi in cui si verificò l’episodio.     L’attività dell’opificio  è quindi ripresa giusto in tempo per l’inizio della vendemmia, come riprendono le lamentele per i cattivi   emanati dalla lavorazione delle vinacce. Il Consigliere comunale Emiliano Puleo ha presentato un’interrogazione con cui chiede al commissario straordinario del Comune di Partinico Rosario Arena,  una serie di risposte in merito alla ripresa attività  di distillazione, tra cui  «se e quali controlli intende porre in essere a tutela della vivibilità del territorio e della salute dei cittadini»,  quali procedimenti giudiziari sono in corso e il loro relativo sviluppo tra il Comune di Partinico e la distilleria Bertolino, con quali autorizzazioni l’impianto continua a svolgere la propria attività e quali interventi il Comune ha posto in essere per limitare l’impatto molesto dell’industria», dal momento che l’azienda da anni lavora in regime di proroga ed ancora non si sa nulla sull’iter relativo all’Aua a cui la Regione ha sottoposto l’azienda”. Puleo, infine, informa il Commissario della carta bianca ottenuta dall’azienda da parte delle istituzioni politiche, con la cosiddetta “localizzazione” che le consentirebbe di  “costruire un nuovo ecomostro, di cui non si conosce  il progetto definitivo, dove oggi sorge lo stabilimento che, cesserà la propria attività  solo quando il nuovo opificio sarà costruito e messo in funzione”.  Il Commissario Arena replica affermando che è sua premura documentarsi in merito. “Sul piano dei controlli ambientali – conclude –  posso assicurare che faremo quanto in nostro potere, sulla base delle nostre competenze,  e per essere attenti ed operativi”.  

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