Castellammare del Golfo, minacce per acquisto villetta all’asta, terzo complice in manette

Estorsione e turbata gara nel pubblico incanto in concorso. Con questa accusa è finito in manette Pietro Pace, 39 anni, originario di Castellammare del Golfo ma di fatto domiciliato in Germania. L’uomo è figlio di Giuseppe Pace, finito in manette la scorsa settimana insieme all’altro figlio, Costantino, per gli stessi reati.
Si chiude così, definitivamente, il cerchio sull’attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo sul caso che li ha resi protagonisti di pesanti minacce perpetrate nei confronti di una donna castellammarese e di suo figlio, per essersi aggiudicati all’asta una villetta di contrada Fraginesi che gli era appartenuta.
Per far desistere la vedova ed il figlio, acquirenti della villetta, i Pace avevano messo su una serie di intimidazioni nei loro confronti, tra cui la pianificazione del sequestro del giovane figlio della vedova, episodio scongiurato dalle indagini dei carabinieri che tenevano sotto controllo il telefono dei Pace.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia delle vittime che hanno trovato, vicino casa, 8 cartucce per un fucile da caccia.
L’obiettivo era costringere la madre a rinunciare all’acquisto della casa. Pietro Pace, su cui pendeva un ordine di cattura da parte dell’autorità giudiziaria trapanese, è rientrato in Italia sabato scorso.
E’ stato arrestato quindi arrestato militari della stazione di Castellammare del Golfo guidati dal Maresciallo Luigi Gargaro e condotto nel carcere San Giuliano di Trapani.
Secondo gli investigatori anche Pietro Pace si sarebbe reso responsabile di estorsione e turbata gara nel pubblico incanto in concorso con i suoi due parenti.

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