Lucia Borsellino, messa sotto scorta, dal primo settembre lascia la Sicilia

 

E’ stata una nota riservata dell’Interpol, a fare scattare, alla vigilia di ferragosto, un’improvvisa allerta attorno a Lucia Borsellino, la figlia del giudice Paolo, che qualche settimana fa si è dimessa dall’incarico di assessore alla Sanità della giunta Crocetta.

Una fonte, in Germania, avrebbe parlato del “rischio di ritorsioni, per la sua attività “. Ed è subito partita la segnalazione, che è arrivata al Servizio centrale operativo della Polizia. Il ministero dell’Interno si è attivato immediatamente. Così, lo scorso 13 agosto, il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo ha convocato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, disponendo, già il giorno dopo, la presenza di un’auto blindata con due poliziotti del reparto scorte, davanti la sua abitazione.

Lucia Borsellino, avrebbe accolto la notizia con sgomento. L’ex assessore, del resto, aveva vissuto per anni circondata dagli agenti che seguivano il padre Paolo, ucciso in via D’Amelio.
Intanto, il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha aperto un’inchiesta per scoprire qualcosa di più preciso sulla fonte riservata dell’Interpol che ha fatto scattare l’allarme, affidando l’incarico agli investigatori dello Sco.
La Germania rievoca gli ultimi viaggi del procuratore Paolo Borsellino, in quella terribile estate del 1992, per scoprire gli assassini del giudice Rosario Livatino. In Germania, c’erano (e continuano ad esserci) gruppi mafiosi legati soprattutto alle cosche agrigentine. Ma la fonte ha spiegato che Lucia Borsellino è a rischio “per la sua attività”.

Fino allo scorso 30 giugno, la figlia del giudice Borsellino si è battuta contro le lobby della sanità siciliana, spesso al confine fra mafia e politica. Da assessore ha anche denunciato alla procura di Palermo pesanti pressioni subite da direttori generali e politici vicini al presidente Rosario Crocetta. E, soprattutto, è entrata in rotta di collisione con il medico personale del governatore, Matteo Tutino finito agli arresti domiciliari per truffa e peculato. Proprio all’indomani del suo arresto, Lucia Borsellino si è dimessa, scrivendo: “Lascio il mio incarico per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con il mio mandato”.

Una decisione, quella dell’attribuzione della scorta che ovviamente porta con sé dubbi, ipotesi e anche suggestioni legate alla storia recente. Non va dimenticato, infatti, che il settore della Sanità ha un enorme peso economico pari alla metà dell’intero bilancio regionale e che, in passato, ha fatto emergere il malaffare e inchieste giudiziarie eccellenti.

E Dal primo settembre l’ex assessore alla Salute del governo Crocetta sarà a Roma. Lavorerà all’Agenas, l’agenzia nazionale che ha il compito di valutare le performance delle aziende sanitarie di tutta Italia. Dirigente di terza fascia della Regione, Lucia Borsellino andrà all’Agenas in “assegnazione temporanea”.

Lo ha reso noto la stessa Agenas precisando che la figlia del giudice Paolo ucciso dalla mafia avrà anche l’incarico di seguire alcune delle misure previste dal Patto per la salute 2014-2016 affidate all’Agenas, come il sistema nazionale di monitoraggio e controllo. Ma l’approdo all’agenzia sanitaria potrebbe essere solo il primo passo verso un incarico assai prestigioso.

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