Estorsioni, condannato Alfonso Bommarito

Con la condanna a 3 anni per la tentata estorsione ai danni di Giuseppe Amato e del figlio Giovanni, si è concluso il procedimento giudiziario a carico di Alfonso Bommarito. L’imputato avrebbe avanzato la richiesta estorsiva per conto della locale famiglia mafiosa, quella dei Vitale. Bommarito era finito in carcere nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denominata The End che colpì il mandamento mafioso di Partinico e Borgetto. Alle spalle ha già una condanna per mafia a cui si aggiunge quella che gli è stata inflitta oggi. Ad accusare Bommarito sono stati i due imprenditori che si sono costituiti parte civile nel procedimento giudiziario, attraverso i legali del comitato Addio Pizzo. Giuseppe Amato, dopo avere scontato due condanne per mafia, assieme al figlio avvio’ una nuova impresa edile, per la quale Bommarito avrebbe chiesto la “messa a posto” per conto dei Vitale. Ma avendo deciso di voltare pagina, l’imprenditore si rifiutò di pagare il pizzo. Un diniego pagato con ritorsioni subite. La mafia diede fuoco a due loro automobili e al portone d’ingresso della loro abitazione. A quel punto gli Amato decisero di denunciare il presunto autore degli attentati incendiari. Con la sentenza di condanna di oggi si e’ giunti anche al risarcimento dei danni riconosciuti alle parti civili, non ancora quantificate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture