VILLAGRAZIA DI CARINI. UCCISE FRATELLO E COGNATA, ESTRADATO DALLA SVEZIA E’ AL PAGLIARELLI
Si era rifugiato in Svezia quindici anni fa, lontano da quella Sicilia in cui aveva agito da soldatomafioso, e si considerava ormai al sicuro, avendo oltre tutto acquistato la cittadinanza svedese, quando la giustizia lo ha raggiunto, presentandogli il conto di un efferato duplice omicidio di cui erano stati vittime il fratello Filippo e la sua consorte Elena Lucchese nel 1994. Natale Romano Monachelli, di 48 anni, originario di Palermo, è stato estradato ed ora si trova rinchiuso nel carcere di Pagliarelli, in attesa dell’eventuale processo appunto per duplice omicidio. A fare arrestare Monachelli, le dichiarazioni del pentito Angelo Fontana, deponendo in aula al processo per il delitto di Giovanni Bonanno, reggente dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo. Il collaboratore aveva detto di sapere che lo stesso Bonanno aveva aiutato Romano Monachelli a bruciare i cadaveri del fratello e della cognata. I cadaveri della coppia furono ritrovati carbonizzati e dentro un furgone a Villagrazia di Carini. I coniugi furono massacrati il 20 novembre 1994. Monachelli uccise il fratello perché si drogava e perché appartenendo a Cosa Nostra, di un drogato non ci si può mai fidare. Da un momento all’altro può lasciarsi sfuggire particolari compromettenti per tutta l’organizzazione. Uccise la cognata invece, perché testimone scomoda. La coppia però aveva un bambino e proprio Natale Romano Monachelli si è preso negli ultimi 15 anni cura del nipote. Lo portò in Svezia, allevandolo come un figlio, dopo avergli fatto credere che i suoi genitori erano morti in un incidente stradale. Complice di questo terribile segreto, la madre Wanna, che trasferitasi a Stoccolma col figlio hanno aperto un ristorante “Piazza Italia”. Il presunto assassino è stato arrestato due mesi fa a Stoccolma, grazie ad un mandato di cattura europea. Rinchiuso nel carcere di Pagliarelli, attraverso il suo legale dice che “vuole difendersi e nega ogni addebito”. Davanti ai magistrati però si avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa presenterà adesso un ricorso al tribunale del riesame.