CASTELLAMMARE DEL GOLFO. “PAROLE LIBERE”

“Parole libere” ieri nella villa comunale “Santa Margherita” di Castellammare del Golfo. Libertà di informazione e giustizia sono stati i temi trattati nell’incontro di ieri a cui hanno partecipato il giornalista e scrittore Marco Travaglio e il giudice Antonio Ingroia. Marco Travaglio, co-conduttore della trasmissione Annozero in onda su Raidue, ha analizzato il sistema dell’informazione e della giustizia constatando “che c’è la certezza – afferma Travaglio – che tra qualche mese i cittadini non saranno più informati su fatti veramente gravi e la magistratura non potrà svolgere indagini utilizzando le intercettazioni perchè saranno ammesse solo in caso di gravi indizi di colpevolezza, ovvero – continua il giornalista – quando già si è scoperto chi è il colpevole.”
Critiche a tutto il mondo della politica, da destra a sinistra con l’unica eccezione dei Dipietristi, che “sono gli unici – ha affermato Travaglio- che riescono a fare opposizione a questo governo.” Il giornalista si definisce un liberale che ha trovato “asilo” nell’area di sinistra, ma che non si identifica in quest’area politica. Ma alcuni lo definiscono giustizialista e reazionario. Tra le sue ultime battaglie si ricorda una decisa opposizione alla legge di indulto del 2006 promulgata dal Parlamento, da lui considerata un indegno “colpo di spugna” a favore della parte corrotta della classe politica.[4] In una puntata della trasmissione AnnoZero di Santoro, ha anche espresso il suo parere negativo nei confronti della legge Mastella (approvata nel luglio 2007 dal Parlamento), da lui considerata una “legge bavaglio”, poiché fortemente limitativa nell’utilizzo da parte dei giornalisti delle intercettazioni telefoniche.
Per settembre 2009 è prevista l’uscita di un nuovo quotidiano, “Il fatto quotidiano”, che verrà distribuito sia in forma cartacea che via web, e che si propone di “dare davvero le notizie” e di non basarsi su nessun aiuto da parte dello Stato. L’intenzione è quella di sopravvivere con le proprie forze, senza il ricorso a quelli che lui definisce “poteri forti”, che inevitabilmente finiscono per influenzare la linea editoriale degli altri quotidiani. Il titolo è un chiaro rimando alla trasmissione che il compianto Enzo Biagi condusse su Rai Uno per 814 puntate. “Il fatto quotidiano” sarà diretto da Antonio Padellaro e Marco Travaglio ne è promotore, assieme a Beppe Grillo e molti altri giornalisti e persone della società civile che sentono di non trovare spazio nel panorama editoriale corrente. Il suo ultimo libro “Papi” uscito nelle scorse settimane è stato scritto di urgenza. Noi l’abbiamo avvertita il mese scorso – dice il giornalista e scrittore – , quando il nuovo direttore del Tg1 ha comunicato all’inclita e al colto che i gravissimi scandali che da mesi inseguono il presidente del Consiglio non sono notizie, ma pettegolezzi, e dunque il principale telegiornale del «servizio pubblico» non li racconterà.
All’incontro è intervenuto anche il magistrato Antonio Ingroia, che ha portato a segno importanti indagini contro i clan di Cosa Nostra. Il magistrato si sta occupando nelle ultime settimane dell’indagine sul cosidetto “papello” di Ciancimino, ovvero l’elenco di richieste che la mafia avrebbe fatto allo stato per far cessare la stagione delle stragi. Ha moderato l’incontro , organizzato dall’associazione Libera, dalla Libreria Mondadori di Alcamo e Castellammare, dall’Associazione Antiracket e Antiusura di Alcamo e dal SIULP – Sindacato di Polizia, Antonio Pignatello, giornalista, scrittore e blogger di Alcamo.it

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