Corleone, botta e risposta tra il figlio del capo dei capi e il sindaco Nicolò Nicolosi che desidera allontanarlo dal paese

Giuseppe Salvatore Riina, detto Salvo, terzogenito di Totò Riina, tornato a vivere dopo oltre 8 anni di carcere a Corleone, dice di sentirsi “perseguitato”. 

Il figlio dell’ex capo dei capi morto nel 2017 ha affidato il suo sfogo al proprio legale di fiducia, Fabia Gubitoso. Il motivo sarebbe il rifiuto da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicolò Nicolosi del rinnovo della sua carta d’identità.

“Nonostante abbia pagato il mio debito con la giustizia, nonostante mi sia allontanato da ogni logica delinquenziale e nonostante non abbia più nessun procedimento a carico, mi sento perseguitato, oppresso, tartassato e bersagliato per ogni cosa io faccia”  afferma Salvo Riina attraverso il suo avvocato, denunciando il ‘no’ del Comune di Corleone, da dove è stato lontano per quasi 15 anni tra prigione e periodo di sorveglianza, ad eccezione della deroga concessa dai giudici nel 2017, quando gli è stato permesso di fare da padrino al battesimo del nipotino.

Ma la replica del primo cittadino di Corleone che , insieme al Consiglio Comunale nei giorni scorsi ha deliberato per richiedere il suo allontanamento per la sua presenza sgradita in paese,  non si fa attendere: “Le dichiarazioni di ‘Salvuccio’ Riina circa una ipotetica persecuzione da parte del Comune di Corleone nei suoi confronti per il mancato rilascio del documento d’identità sono pretestuosamente false e sostanzialmente strumentali – ha dichiarato il sindaco Nicolò Nicolosi – False perché il Comune ha trasmesso la documentazione presentata per l’ottenimento della carta d’identità al ministero dell’Interno che, valutata la richiesta, provvede al rilascio della carta d’identità elettronica e la trasmette all’indirizzo del richiedente. Strumentale, anche nella sua durezza, come se volesse, gridando, trasmettere ad ipotetici seguaci un messaggio di autorevolezza e di forza tipici dell’ambiente di cui è stato parte organica e di cui non si ha notizia di allontanamento o dissociazione. E’ questo modo arrogante che conforta la nostra decisione di auspicarne l’allontanamento dalla città – conclude Nicolosi- perché soggetto socialmente pericoloso”. Lo dichiara il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi. 

Riina jr dal suo ritorno a Corleone nell’aprile scorso vive attualmente con la madre. 

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