Montelepre, riacquistata la libertà Giuseppe Sciortino torna ad occuparsi di Salvatore Giuliano (Video)

“Per 5 anni sono stato perseguitato ingiustamente per accuse infamanti che non ho commesso. Ma finalmente l’incubo è finito”. Ad affermarlo Giuseppe Sciortino, il 74enne di Montelepre recentemente assolto dalla Corte di Cassazione dalle accuse di violenza sessuale e prostituzione.  Sciortino nel 2018 rimase coinvolto in una inchiesta che portò in carcere altre due persone di Carini, Salvatore Randazzo, 65 anni e Martina Spinnato. Secondo l’impianto accusatorio frutto delle indagini condotte dai carabinieri, l’imprenditore avrebbe favorito   l’attività di prostituzione nell’albergo che gestiva ed abusato sessualmente di una donna ricoverata in una struttura sociosanitaria semiresidenziale.  In primo grado fu condannato a 4 anni di carcere, pena che in appello fu ridotta a 6 mesi. Nelle scorse settimane la cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado senza rinvio, assolvendo di fatto Sciortino da ogni accusa.

Riacquistata la libertà, Sciortino che è nipote diretto di Salvatore Giuliano, il fuorilegge di Montelepre finito nelle cronache internazionali del dopoguerra che quest’anno avrebbe compiuto cento anni, ha ripreso la sua attività culturale per diffondere la propria versione su ciò che accadde negli anni del banditismo e, soprattutto, per sfatare ciò che tuttora si legge sui libri di storia in merito alla strage di Portella della Ginestra avvenuta il 1 maggio del 47.

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