Cinisi, ragazza scomparsa sul traghetto: appello dei genitori che escludono “il suicidio”

Rocco e Angela Randazzo, genitori di Gaia sono in forte apprensione per la sorte di quest’ultima, scomparsa nella notte tra il 10 e l’11 novembre mentre la stessa si trovava a bordo della nave La Superba della compagnia GNV, in navigazione da Genova a Palermo, dove era attesa da alcuni parenti.

Dalla stampa si è appreso che l’ipotesi investigativa privilegiata sarebbe quella del suicidio. Rocco e Angela Randazzo, originari di Cinisi ma che vivono a Cremona, ritengono che questa pista non sia l’unica da approfondire perchè Gaia non aveva mai manifestato alcun proposito del genere, e la sera stessa della partenza, poco prima di salire a bordo della nave, ha inviato ai familiari un messaggio vocale nel quale appariva serena.

La famiglia di Gaia aggiunge anche che quest’ultima non aveva alcuna ragione per togliersi la vita: aveva tanti progetti per il futuro del tutto incompatibili con un proposito suicida e li aveva anche comunicati ai propri genitori. Stava anche studiando per prendere la patente di guida. I familiari negano che la stessa fosse sofferente per la fine di una relazione sentimentale: essi sanno infatti che era stata proprio lei a decidere di interromperla.

I genitori di Gaia si chiedono, a questo punto, se qualcuno tra i presenti a bordo della “La Superba” ricorda di averla vista durante la navigazione, da sola o in compagnia di qualcuno. Essi rivolgono il loro accorato appello a tutti coloro i quali avessero qualcosa da riferire a proposito di Gaia e li pregano vivamente di contattare la forze di polizia.

Gli avvocati Aldo Ruffino e Paolo Grillo, incaricati dalla famiglia di Gaia Randazzo, sono convinti che la diversificazione delle piste investigative sia di fondamentale importanza per ritrovare Gaia e ricostruire quanto accaduto durante quella notte, al fine di accertare se la sua scomparsa sia da attribuire ad una tragica fatalità, oppure alla eventuale responsabilità di soggetti terzi. I due legali e i familiari di Gaia ripongono la loro massima fiducia nell’operato degli inquirenti, coordinati dalla Procura di Palermo.

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