Cinisi, casolare conteso: Casa Memoria sottoscrive accordo con comune e Gal

Verrà sottoscritto domattina, alle 11,00, presso il palazzo comunale di Cinisi, l’accordo di collaborazione tra l’ente locale, il Gal Golfo di Castellammare e l’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato che intende impegnarsi affinchè il casolare di contra Napoli, rivendicato dal figlio del boss Tano Badalamenti, possa finalmente essere fruito dalla collettività e, soprattutto – scrive in una nota Giovanni Impastato –  affinchè il bene confiscato e ristrutturato non ritorni mai nelle mani di  Leonardo Badalamenti che  non solo non ha rinnegato le scelte del padre, ma le ha perpetrate”. Nel comunicato, Casa Memoria rammenta che” il figlio di don Tano lo scorso mese di agosto è stato arrestato dalla DIA con un mandato di cattura internazionale del 2017 per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica. Badalamenti jr ha mostrato di non aver rinunciato ai metodi fondati sulla prepotenza e la prevaricazione anche in occasione dell’ormai noto episodio avvenuto durante la passata estate riguardante proprio il casolare in argomento. E’ fondamentale – prosegue Giovanni Impastato –  tornare a ribadire l’importanza della legge n. 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, il significato che può avere intaccare il patrimonio economico dei mafiosi, simbolo del potere criminale sul territorio, trasformandolo in “patrimonio comune”, destinato alla collettività per fini di utilità pubblica, di crescita condivisa e sostenibile. Se il caseggiato di contrada Napoli – aggiunge – tornasse a Leonardo Badalamenti sarebbe una sconfitta per tutti: per Cinisi che merita il suo totale riscatto, per quelle persone che hanno dato la propria vita lottando contro la mafia e per i tanti giovani che vogliono credere nella Giustizia e nella Democrazia. Per questo abbiamo accettato la proposta del Sindaco di Cinisi e del G.A.L. – conclude il fondatore di Casa Menoria –  l’obiettivo è che questo immobile possa essere utile allo sviluppo del territorio e della comunità, far parte dei percorsi di memoria e impegno, e divenire un luogo in cui riflettere sul tema del contrasto alle mafie e dello sviluppo di una cultura alternativa fondata sulla libertà e la giustizia sociale”.

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