Carini, narcotraffico: in appello confermate condanne per Bono, Mannino e Balsamo

Il narcotrafficante carinese Alessandro Bono e i suoi complici, avevano attivato un canale della cocaina con i narcos colombiani e i grossisti calabresi. Da qui la conferma della condanna a 20 anni di reclusione per il titolare di un impresa di pompe funebri, inflittagli nel processo di appello. Bono sarebbe stato a capo dell’organizzazione che era riuscita ad agganciare l’emissario in Sicilia dei narcos colombiani Davide Guilermo Naranjo Vasquez, attualmente latitante. Secondo i finanzieri del Goa e i poliziotti della Squadra mobile, con il suo braccio destro, Giuseppe Mannino, anch’egli di Carini, condannato a 10 anni di carcere, riusciva a riempire di polvere bianca le piazze di Palermo, Carini, Capaci, Partinico, Trapani, Salemi, Mazara del Vallo e Marsala. Mannino avrebbe condotto anche alcune trattative per l’acquisto diecstasy comprata in Germania e venduta nei locali notturni e cocaina importata dal Sud America. Alessandro Bono sarebbe pure riuscito a creare un canale con i clan calabrese dei Piromalli ed Alvaro. Tutti finirono in manette nell’ambito dell’operazione Meltemi condotta, 5 anni fa,  dalla squadra mobile di Palermo e dai finanzieri del Gico.  L’inchiesta portò alla luce un’associazione a delinquere dedita all’importazione di cocaina pura al 90%, dal Sudamerica; droga che veniva spedita nei porti siciliani e calabresi per poi essere tagliata ed immessa sul mercato. Gli investigatori scoprirno che 4 emissari dei narcos sudamericani coltivassero contatti con Alessandro Bono. Secondo l’accusa sarebbe stato lui ad ordinare carichi sempre più grandi di cocaina che, dal Sudamerica arrivavano in Sicilia, passando per la Campania e la Calabria e, attraverso ignari corrieri della Dhl raggiungevano Carini ed altre località del trapanese. La droga veniva occultata all’interno di pedane di legno, libri o caffettiere. Gli emissari dei narcos colombiani, a suo tempo vennero intercettati all’aeroporto Falcone e Borsellino. Nell’operazione Meltemi vennero sequestrati oltre 30 Kg di cocaina pura al 90%. La Corte d’Appello di Palermo ha inoltre inflitto 9 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione all’altro carinese coinvolto nell’organizzazione, Pietro Balsamo, un anno e 4 mesi per Salvatore Calderone e Davide Di Stefano e 10 anni per Fabio Chianciano, tutti palermitani.  Infine,  6 anni e 8 mesi sono stati disposti per Carmelo Cutrì, 11 anni e 4 mesi per Salvatore Faraci, 3 anni, un mese e 10 giorni per Susanna Godico, 8 anni e 8 mesi per Rocco Morabito, 4 anni per John Jarlin Rosero Murillo, 6 anni per  Giovanni Sergio e 4 anni perAntonino Vaccarella.

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