Carini, la salma di Pietro Conigliaro già benedetta al cimitero comunale

La salma di Pietro Conigliaro è arrivata stamani nella necropoli di Carini dove ad attenderla, oltre ad una ristrettissima delegazione di familiari c’erano l’Arciprete della città Don Giacomo Sgroi, Don Angelo Inzirillo Parroco della Chiesa San Giuseppe alla Stazione e e Don Salvatore della parrocchia Maria Santissima delle Grazie di Villagrazia. I tre sacerdoti hanno benedetto il feretro e celebrato una breve funzione religiosa per dargli l’ultimo saluto. Per volontà della famiglia, la salma verrà’ cremata e l’urna con le sue ceneri verrà poi riportata al cimitero comunale per l’allestimento della sepoltura commemorativa.

Intanto, emergono nuovi dettagli sulle cause che possono avere determinato la morte del compianto ex amministratore di Carini a cui purtroppo, da circa una decina di giorni, era stato diagnosticato il Covid-19.

Ma a parte un lieve stato febbrile che lo aveva spinto a sottoporsi al tampone molecolare, fino a ieri mattina non aveva accusato altri malesseri, tanto da indurre i medici a disporre l’isolamento obbligatorio e la somministrazione domiciliare della specifica profilassi terapeutica.

Ieri mattina, però, la moglie si era accorta che il marito avesse il respiro più pesante del solito, da qui la decisione di chiamare il 118 che lo ha trasportato all’Ospedale Cervello di Palermo.

Li, i sanitari lo hanno sottoposto alla tac. Stava aspettando il risultato dell’indagine diagnostica seduto tranquillamente sua una sedia dell’area Covid; continuava a protestare con il personale a cui diceva di stare bene e di volere tornare a casa, quando invece improvvisamente il suo cuore si sarebbe fermato. Si sarebbe accasciato esanime sulla sedia e per lui non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Alla famiglia poco dopo è arrivata l’inaspettata notizia funesta che non potrà essere confortata da un’autopsia per poter determinare la reale causa della sua morte.

L’esito della tac a cui è stato sottoposto ha rivelato che avesse contratto una polmonite interstiziale determinata dal coronavirus. Ma il suo decesso potrebbe essere stato causato da patologie pregresse. Pietro Conigliaro, infatti, era cardiopatico.

La morte del 76enne Pietro Conigliaro, ha scosso quanti l’hanno conosciuto, amato e rispettato. Era conosciuto da tutti a Carini come “Pietro Mattarella” per aver vantato, durante i suoi trascorsi nella vita politica e amministrativa del paese, un rapporto di amicizia personale con l’allora governatore regionale Piersanti Mattarella.

Era un vero e proprio personaggio per la società del centro storico. Era un vulcano di idee con l’arte oratoria del “contestatore”, riuscendo ad esternare liberamente opinioni e punti di vista “estremi” a prescindere dal “ruolo” o dal “peso” degli interlocutori che si ritrovava di fronte e non preoccupandosi affatto di essere spesso controcorrente. Anzi. Era proprio ciò che lo distingueva da tutti e da tutto.

Pietro Conigliaro fu assessore e Consigliere Comunale in alcune legislature della prima repubblica. Appassionato di sport ed in particolare di pesistica, disciplina atletica di cui fu arbitro internazionale, formo’ diversi campioni a Carini che condusse alla ribalta nazionale ed internazionale, ottenendo anche riconoscimenti di prestigio.

Ma ciò che più appassionava in vita Pietro Conigliaro era sempre stata la politica. Negli ultimi anni, dopo aver simpatizzato per diverso tempo per l’area del centrosinistra, si era avvicinato al Movimento 5 stelle e alle ultime amministrative si era speso in campagna elettorale per la candidatura a sindaco del figlio Ambrogio, a cui rinnoviamo le più sentite condoglianze da parte della nostra redazione. Un sentimento di cordoglio che esprimiamo ancora una volta al resto di tutta la famiglia dell’ormai compianto Pietro Conigliaro.

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