Terrasini, omicidio Nepa: i rapinatori lo hanno visto morire

Ha fatto scena muta, davanti al gip Marco Gaeta, uno dei quattro indagati finiti in manette per la rapina e il conseguente omicidio di Mike Nepa, l’italo americano di Terrasini trovato morto il 9 settembre scorso nella sua casa di Via Venezia che era stata svaligiata. Donald Cucchiara Di Leo, che sarebbe stato il promotore del colpo, infatti, durante l’interrogatorio in cui gli altri complici hanno confessato la rapina, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Ad accusarlo Francesco Lo Piccolo, Gaspare Polizzi e Dario La Perna, finiti anche loro nella rete degli investigatori, dopo certosine indagini dei carabinieri della Compagnia di Carini che, si sono avvalsi di una fonte confidenziale, di intercettazioni ambientali e delle loro tracce di DNA rinvenute dai Ris di Messina a casa di Mike Nepa, il giorno del ritrovamento del suo cadavere.

Gaspare Polizzi ha confessato al giudice per le indagini preliminari di essere stato contattato lo stesso giorno in cui hanno fatto la rapina. Cucchiara gli avrebbe parlato di un colpo da 500 mila euro da commettere ai danni di un quarantacinquenne e che invece, a sorpresa, si ritrovarono un anziano sul letto che dormiva.

Quando la vittima avrebbe visto i rapinatori, stando sempre alle dichiarazioni di Polizzi, si sarebbe spaventato molto al punto di stare evidentemente male. Ciò nonostante lo avrebbero legato al letto e sarebbe spirato davanti a loro.

Da parte sua, ma anche degli altri complici di cui ha indicato i nomi, secondo quanto affermato da Polizzi, non c’era intenzione alcuna di uccidere. Inoltre, lo stesso indagato avrebbe anche parlato del coinvolgimento di altre persone che vivrebbero poco distanti dall’abitazione di Mike Nepa e che proprio nella loro casa si sarebbero divisi il malloppo; un totale di circa 10 mila euro, di cui 1.800 euro toccati allo stesso Polizzi, il quale avrebbe esternato al Gip la convinzione che Cucchiara possa essersi impossessato del resto dei soldi. In realtà, in base ai dati in possesso della procura, la cassapanca trovata vuota avrebbe dovuto custodire circa 300 mila euro ed altri oggetti di valore; quindi la somma che si sarebbero spartiti i rapinatori sarebbe ben lontana da quella che potrebbe essere stata trafugata ma di cui attualmente non vi sarebbe traccia. Polizzi, infine, ha pure rivelato al Gip che al corrente della rapina ci fosse stata pure una donna, una presunta amante di Cucchiara.

Circostanza quest’ultima, esclusa da Francesco Lo Piccolo, il quale ha raccontato al Gip che pensava di dover partecipare ad un furto, non ad un omicidio e di avere accettato la proposta per le difficoltà economiche che gli impedivano di mandare avanti la sua famiglia. L’indagato ha anche spiegato di essersi accorto delle condizioni di Mike Nepa e di avere detto ai suoi complici di lasciarlo respirare, dettaglio che sarebbe emerso anche da una intercettazione. Dario La Perna avrebbe pure confessato al Gip Gaeta le proprie responsabilità, avendo partecipato al colpo e avendo messo a disposizione del commando anche la propria auto, una Volkswagen golf grigia, la stessa che due diverse telecamere di videosorveglianza presenti nell’area di via Venezia, avrebbero immortalato, la notte della rapina finita male.

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