Sequestrati 60 milioni di beni ad imprenditore vicino al boss Messina Denaro

Beni per 60 milioni di euro sono stati sequestrati al fiscalista ed imprenditore nel settore alberghiero Giovanni Savalle, ritenuto vicino al superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Secondo i magistrati della Dda della procura di Palermo, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, Giovanni Savalle gestiva il tesoro di Matteo Messina Denaro. La Guardia di finanza di Palermo e i carabinieri del Ros hanno sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie all’ esperto fiscale-tributario e imprenditore del settore alberghiero ed immobiliare . Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani. 53enne, originario di Castelvetrano, Savalle si è visto sottrarre ventitré società, tra le quali la “Mediterranea spa”, società poi fallita con un buco di 42 milioni e l’ex hotel Kempinski, resort di lusso di Mazara del Vallo che ora si chiama “Giardino di Costanza”. L’immobile e tutta l’area con terreno e piscina sono finiti sotto sequestro. L’attività, gestita da una società totalmente estranea all’indagine, resta però in funzione. La società subentrata a Savalle ha in affitto la struttura dall’amministratore giudiziario a cui paga il canone. Da anni gli investigatori osservavano la scalata imprenditoriale di Giovanni Savalle che avrebbe goduto dell’appoggio di mafiosi quali Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro, Giuseppe Gregoli, braccio economico del latitante e businessman della grande distribuzione alimentare, l’imprenditore Rosario Cascio. Grazie al loro appoggio e della primula rossa di Cosa Nostra Matteo Messina Denario, Savalle avrebbe creato un impero economico. L’imprenditore è attualmente sotto processo per falso in bilancio e falso in comunicazioni sociali.

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