Colpo alla mafia di Monreale e San Giuseppe Jato, sei arresti
Associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata, con queste accuse i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di sei persone ritenute vicine ai mandamenti di San Giuseppe Jato e Monreale. L’operazione denominata “Nuovo Papa” è la naturale prosecuzione dei blitz del 2016 “Quattropuntozero” e “Montereale”. Il provvedimento colpisce Sergio Damiani (indicato nelle intercettazioni come il “Nuovo Papa”) e Salvatore Lupo della famiglia di Monreale, Salvatore Billetta considerato vicino alla stessa cosca; Girolamo Spina e Antonino Alamia del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato e Antonino Sciortino. Le indagini hanno consentito di delineare i nuovi assetti di Cosa Nostra in provincia e di ricostruire due vicende estorsive ai danni di imprenditori ed anche il giro d’affari proveniente dal racket. Gli interessi della mafia si erano concentrati sul settore dell’edilizia. In particolare sono state documentate richieste estorsive nei confronti di due imprenditori locali costretti a versare cospicue somme di denaro per ogni nuovo appartamento da loro realizzato, nonché ad affidare a ditte “gradite” al sodalizio i lavori per la realizzazione degli impianti elettrici e idraulici negli immobili in costruzione. “È evidente, dunque –si legge nel comunicato stampa dei carabinieri- come il racket delle estorsioni continui a costituire per le famiglie mafiose uno strumento di accumulazione illecita di risorse e, nel contempo, un’attività funzionale al concreto esercizio del potere per il controllo del territorio secondo la logica dell’intimidazione e della sopraffazione”.
