Catturato un latitante palermitano a Carini. Si era dato alla macchia lo scorso mese di giugno

Dal giugno dello scorso anno si erano perse le sue tracce. Colpito da un ordine di arresto, il palermitano Giuseppe Cosenza di 42 anni, aveva preferito darsi alla macchia. Ma i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo e della Compagnia di Monreale, dopo mesi di ricerche, hanno posto fine alla sua latitanza, catturandolo a Carini. I militari, nell’ambito di mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento dei familiari di Cosenza, hanno notato la moglie del pregiudicato, mettersi alla guida di una Mercedes classe c di colore nero nel pieno centro storico di Palermo. L’atteggiamento della donna, alquanto guardingo, ha insospettito i militari che hanno deciso di seguirla. Ad un certo punto, la moglie di Cosenza ha repentinamente bloccato la marcia, accostandosi al ciglio della strada, per passare, con mossa fulminea, sul lato passeggero dell’autovettura in cui, è velocemente salito il marito, sbucato improvvisamente a piedi dai vicoli circostanti e, mettendosi alla guida della Mercedes. A quel punto, il latitante ha ripreso la marcia ed, a velocità sostenuta è riuscito ad immettersi sull’autostrada in direzione di Trapani. Il pedinamento è proseguito sino a quando Cosenza si è fermato per fare rifornimento di benzina in un area di servizio a Carini. Lì, pronta e tempestiva l’azione di accerchiamento dei carabinieri che, hanno sfruttato l’occasione per non lasciare a Cosenza spazio per eventuali tentativi di fuga. Catturato ed espletate le formalità di rito, è stato rinchiuso al carcere Pagliarelli per espiare una pena complessiva di anni 6 e mesi 4 di reclusione. Giuseppe Cosenza era rimasto coinvolto nell’operazione antimafia “Cerbero” del 2009, che aveva colpito duramente i mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova e di Brancaccio. In qualità di emissario dell’organizzazione mafiosa, secondo gli inquirenti, lo stesso aveva contribuito in maniera attiva alla tentata estorsione di tipo mafiosa ai danni di un gioielliere.

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