Un partinicese in stato di fermo in Germania dopo la manifestazione contro il G20

C’è anche un giovane di Partinico tra le persone fermate dalla polizia tedesca nel corso delle proteste per il G20 ad Amburgo. Si tratta del trentenne Emiliano Puleo, esponente del locale circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” fermato insieme ad altre 15 persone. Fra queste c’era anche l’eurodeputata Eleonora Fiorenza che ha diffuso la notizia e pubblicato aggiornamenti attraverso Facebook. Lei, insieme ad altri attivisti, è stata rilasciata mentre tre persone, fra cui Puleo appunto, sono ancora in stato di fermo e sarebbero stati trasferiti in un altra struttura.

“Ci hanno fermati – racconta l’europarlamentare – a 50 metri dalla piazza dove si era appena conclusa la grande manifestazione contro il G20 a cui avevamo partecipato. Stavamo andando a mangiare qualcosa. Un gruppo di 15 compagne e compagni italiani, arrestati perché ritenuti ‘pericolosi’, senza fornire altre spiegazioni.”

“Ci hanno tenuto 24 ore su un pavimento – scrive un altro manifestante- in una struttura detentiva costruita apposta per il G20. Celle container e pareti bianche, sembrava una serie tv.”

La Farnesina segue la situazione dei connazionali coinvolti attraverso l’ambasciata d’Italia a Berlino e il consolato generale ad Hannover che stanno prestando assistenza e si tengono in contatto con le autorità tedesche.

“Il nostro compagno Emiliano Puleo – scrive in una nota Rifondazione Comunista di Partinico – stava partecipando ad una manifestazione di protesta contro coloro i quali affossano quotidianamente il mondo, scatenano le guerre nei continenti, annullano la volontà dei popoli, affamandoli e rapinandone le risorse. In questi giorni ad Amburgo, in occasione del G20, è avvenuta una vera e propria sospensione dei diritti: il nostro compagno Emiliano, insieme ad altri manifestanti, è stato fermato ed è trattenuto dalla polizia senza alcun motivo valido e senza alcuna prova di reato. Evidentemente la fallimentare gestione dell’ordine pubblico ha determinato la necessità di trovare un capro espiatorio; così si spiegano le centinaia di fermi, diffusi e indiscriminati, effettuati in questi giorni ai danni di tante persone, colpevoli soltanto di aver esercitato liberamente il proprio diritto a manifestare.

Certi dell’infondatezza delle accuse, stiamo facendo e continueremo a fare di tutto per riportare al più presto Emiliano a casa, anche mediante l’impegno dei dirigenti nazionali del Partito della Rifondazione Comunista, della nostra europarlamentare Eleonora Forenza e del deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto, che sono in costante contatto con l’ambasciata d’Italia a Berlino e il consolato generale ad Hannover per accelerare i tempi del rilascio.”

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