Carini. Donna uccisa, i rilievi del Ris “incastrano” il marito

Per anni avrebbe picchiato la moglie, in molti avrebbero saputo delle violenze subite da Maria Licari ma nessuno avrebbe denunciato. Adesso è troppo tardi, la settantenne è morta venerdì scorso, si ipotizza a cause delle botte ricevute dal marito, Giovanni Baiada 80 anni che è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Carini. Secondo quanto racconta il Giornale di Sicilia, non solo l’uomo avrebbe piacchiato frequentemente la moglie, ma l’avrebbe sottoposta anche a tutta una serie di privazioni, arrivando a chiudere con dei lucchetti dispense e frigorifero per evitare che la donna potesse mangiare a suo piaciamento. Lui nega tutto, soprattutto l’omicidio ma ci sarebbero degli elementi che lo incastrerebbero. A cominciare dall’ora della morte di Maria Licari, che sarebbe avvenuta prima della chiamata che Baiada ha fatto ai carabinieri e al 118 per denunciare di aver trovato la moglie morta in casa. Quando però i sanitari sono arrivati in cortile Giglio hanno avuto più di un dubbio sulle cause del decesso. La donna era supina nella sala d’ingresso. C’erano dei segni in fronte, potevano anche essere stati provocati da una caduta ma quando i carabinieri hanno cominciato ad ascoltare vicini di casa e familiari, i sospetti si sono concentrati sull’ottentenne che avrebbe cercato di inscenare una verità diversa. Dopo aver colpito alla tempia e fino alla morte la moglie con un oggetto contundente (forse un cacciavite o un punteruolo) avrebbe ripultito dal sangue sia la donna che l’appartamento, ma le tracce sono apparse con il luminor sul pavimento. Sangue sarebbe stato trovato pure sul soffitto e in un lavandino. Tutti i testimoni avrebbero riferito che l’indagato avrebbe costantemente maltrattato la moglie che però non l’ha mai denunciato.

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