Isola delle Femmine. Il M5S su Italcementi: “vengano pubblicati i dati sul controllo dell’aria. No al CSS”

Si è discusso del futuro dell’Italcementi, ieri pomeriggio ad Isola delle Femmine nell’ambito di un convegno organizzato dalla deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino. Obiettivo dell’iniziativa: mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati al futuro dell’impianto, popolazione, istituzione ed enti di competenza.

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Assenti, i rappresentanti della cementeria che hanno declinato l’invito perchè è attualmente in corso l’iter per il rinnovo delle autorizzazioni amministrative. Mancavano all’appello anche i sindaci del territorio, con l’unica eccezione del primo cittadino di Isola Stefano Bologna. I cinquestelle hanno presentato alcune osservazioni all’istanza di rinnovo dell’autorizzazione richiesta da Italcementi.  In particolare chiedono che vengano resi noti i dati rilevati dalle centraline per il monitoraggio dell’aria.

Chiedono inoltre che vengano installate altre centraline anche a Carini e Torretta e che la cementeria non venga utilizzata per la combustione del CSS, il combustibile solido secondario, derivato dai rifiuti, da bruciare nei forni dei cementifici. Una soluzione questa che la Regione starebbe valutando per risolvere l’emergenza spazzatura.

All’incontro hanno partecipato, fra gli altri, Enesto Burgo dell’Isde – medici per l’ambiente, che ha relazionato sui possibili rischi e sulle patologie provocate dagli impianti industriali che bruciano combustibili e poi rappresentanti dell’assessorato all’energia e dell’Arpa. Questi ultimi hanno affermato che delle due centraline installate, solo una è entrata in funzione, ma ci sono parecchie difficoltà a gestire l’ufficio in quanto c’è carenza di personale e dunque i dati rilevati non vengono diffusi.

Le discariche sono al collasso e la Regione sta correndo ai ripari per far fronte all’emergenza rifiuti. Secondo il governo Crocetta, la strada da seguire è quella della raccolta differenziata e dell’incenerimento.
Lo ha reso noto il dirigente regionale del dipartimento Energia Pietro Lo Monaco, che ha partecipato all’iniziativa del M5S  a nome dell’assessore Vania Contrafatto. Il Ministero dell’ambiente aveva autorizzato due grossi impianti di incenerimento nella Sicilia orientale da 700,000 tonnellate di rifiuti, ma l’esecutivo regionale ne ha chiesti sei più piccoli, da distribuire in maniera omogenea sul territorio siciliano. Secondo le intenzioni del governo regionale, come detto,  i rifiuti potrebbero essere trasformati in CSS, un combustibile che sarebbe poi venduto alle cementerie. Una possibilità che vede contrari i Cinquestelle che temono che venga acquistato anche dall’Italcementi con possibili rischi per la popolazione e l’ambiente. Al momento comunque la cementeria non ne avrebbe fatto richiesta.

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