Rubati 1.200 mt di cavi in rame in contrada Passerello a Partinico, residenti al buio

Ennesimo furto di cavi in rame, stanotte, in contrada Passerello, nel territorio di Partinico.

Ignoti malviventi hanno preso di mira i tralicci dell’Enel, asportando circa 1.200 metri di filo in oro rosso.

I ladri avrebbero usato delle apposite forbici per tranciare i cavi dai tralicci che alimentano la zona circostante e richiuso, le cabine manomesse, con nuove catene e ganci per rendere più difficile, ai tecnici della società che eroga il servizio, l’individuazione del danno arrecato.

Diverse le abitazioni rimaste prive di corrente elettrica. Sono stati gli stessi residenti delle zone ad avvisare l’Enel che già questa mattina ha effettuato un sopralluogo per cercare di tamponare il problema. Ma con molta probabilità, potrebbero trascorrere ancora alcuni giorni prima di ripristinare la corrente elettrica nella zona periferica di Partinico.

Gli abitanti e i villeggianti del luogo, infatti, sono ricorsi a gruppi elettrogeni e ad altre soluzioni alternative per rimediare al disservizio e cercare di salvare, soprattutto, gli alimenti conservati nei frigoriferi e nei congelatori.

Sul posto sono intervenuti anche gli uomini del locale commissariato di polizia che indagano sull’accaduto.

Secondo alcune indiscrezioni, pare che gli investigatori stiano analizzando alcune riprese registrate da un impianto di videosorveglianza privata, per cercare di capire le dinamiche del furto e risalire agli autori del gesto.

Da un primo monitoraggio, sempre secondo alcune indiscrezioni, i ladri di oro rosso dopo avere asportato 4 diverse canaline di rame da 300 metri ciascuno, le avrebbero caricate su un furgone in sosta nelle vicinanze, per poi dileguarsi a piedi dalla parte opposta.

Furti del genere sono diventati, ormai, molto frequenti. Il rame, infatti, è diventato un materiale ambitissimo grazie alle sue qualità che l’hanno reso indispensabile per sostenere le economie emergenti, con gruppi criminali che si sono adeguati facendo nascere un mercato parallelo in cui, il materiale, costa la metà con ingenti danni alle imprese locali.

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