Il boss Provenzano era “protetto da politici e carabinieri”

“Provenzano non voleva i morti, gli omicidi, e pensava che le bombe fossero un errore, ma non si poteva mettere contro tutti”. Lo ha detto il pentito Stefano Lo Verso deponendo dinanzi alla Corte di appello di Palermo nel processo contro gli ex ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato alla mafia e assolti in primo grado.

“Vidi Provenzano -ha proseguito Lo Verso- dopo l’intervento alla prostata a Marsiglia. Mi disse che se fosse tornato indietro non avrebbe rifatto nulla di quello che aveva fatto. D’altronde -ha notato il pentito- se avesse ritenuto la mafia una cosa buona vi avrebbe inserito i suoi figli”.

Lo Verso ha raccontato di avere “ospitato” a casa della suocera Provenzano, durante la sua latitanza: “Mi disse che era protetto da politici e da un potente dell’Arma. Non mi disse -ha aggiunto- chi fosse il carabiniere ma precisò ‘meglio uno sbirro amico che un amico sbirro’”.

Secondo il pentito il boss si muoveva liberamente, andò due volte a Marsiglia e si recava spesso a Corleone.

blogsicilia.it

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