Cinisi, Caso Palazzolo, l’imprenditore: “tutelerò i miei diritti”

Non si arrende Santi Palazzolo, il pasticcere di Cinisi che ha denunciato il sistema di malaffare all’aeroporto Falcone Borsellino. L’imprenditore al quale la Gesap non vuole rinnovare il contratto di affitto dello spazio commerciale, sta valutando di presentare ricorso. “Io non ho mai cercato privilegi e favoritismi, ho semplicemente chiesto quello che era previsto nel contratto, ovvero un’ ulteriorie proroga di tre anni. Ora risponderò cercando di tutelare i miei diritti, sono pronto ad agire anche tramite le vie legali”.

Potrebbe finire in tribunale dunque la vicenda che vede contrapposto da una parte, il pasticcere di Cinisi, che ha fatto arrestare il vicepresidente della Gesap Roberto Helg, che gli aveva chiesto una mazzetta da 100,000 euro per continuare a lavorare nello scalo, e dall’altra parte, la società di gestione dell’aeroporto che invece nei giorni scorsi ha annunciato che non sarà concessa nessuna proroga a Palazzolo e che dovrà partecipare ad un bando di selezione. In tanti si sono schieriati dalla parte dell’imprenditore coraggio. Politici, associazioni, ma anche semplici cittadini.

Sul web è pure partita una raccolta di firme per chiedere l’azzeraramento dell’intero consiglio di amministrazione della Gesap e per garantire la proroga di tre anni alla Pasticceria. “E’ veramente assurdo constatare che in Italia, chi ha il coraggio di ribellarsi allo strapotere di speculatori o di gente senza scrupoli, sia isolato e anzi, in questo caso, sia quasi “punito” proprio per avere denunciato il malaffare e la corruzione” si legge nel testo della petizione “Aiutateci a rendere giustizia ad un imprenditore che ha soltanto la pretesa di continuare a garantire il lavoro a 40 lavoratori che hanno l’onore di collaborare con lui”. Per firmare clicca qui.

2 thoughts on “Cinisi, Caso Palazzolo, l’imprenditore: “tutelerò i miei diritti”

  1. Una cosa non quadra. Ammesso e non concesso che il Palazzolo voglia rifarsi sul presunto diritto del rinnovo, e che molte persone osannano come uomo giusto e puro dedito alla legalità per il coraggio dimostrato nel denunciare i fatti già noti, rimangono molti quesiti da spiegare.
    Allora, se a lui hanno chiesto una tangente da 100 mila euro per poter continuare la sua attività, quanto hanno chiesto per la prima volta? Certamente per Helg spingersi a tanto significa che il Palazzolo aveva già pagato a scapito di onesti cittadini che anch´essi si erano candidati per ottenere un locale all´interno dell´aeroporto, ma non avendo i fondi necessari da superare il pizzo sono stati esclusi favorendo il Palazzolo. Se questo fosse lo scenario, come plausibile, perchè lo si osanna a DIO della legalità invece di metterlo nel banco degli imputati? Mi sa tanto che ci sia puzza di bruciato.

  2. Si raccolgono le firme per nascondere la verità? Raccogliamo firme affinchè tutti gli atti siano a disposizione di tutti. La solita menata all´italiana.

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