Partinico. “Cannabis? No, peperoni.” Imputato assolto

Semi di peperoni scambiati per cannabis ed un uomo finisce in carcere da innocente.

Protagonista, Pietro Randazzo, che nell’estate 2010 aveva preso in affitto una casa nelle campagne di Partinico, dove la Guardia di Finanza aveva scoperto una piantagione di marijuana di oltre 2000 piante. Randazzo, difeso dall’avvocato Giovanni Mannino, è stato assolto in primo grado e in appello per non aver commesso il fatto.

Il 17 giugno 2010, le fiamme gialle fecero irruzione nella casa che l’imputato aveva affittato. L’uomo si diede alla fuga attraverso il vigneto, dove fu trovata la piantagione. E così finì in carcere e sotto processo. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 7 anni di reclusione. L’avvocato Mannino ha dimostrato che la fuga del suo assistito era dovuta alla vista degli agenti armati e non certo per sottrarsi all’arresto e che i semi trovati all’interno dell’abitazione e sequestrati non erano di cannabis, ma di peperoni. Pietro Randazzo è stato assolto dopo aver trascorso da innocente 9 mesi in carcere e 3 ai domiciliari.

A febbraio scorso anche i coniugi alcamesi che avevano affittato la casa a Randazzo erano stati assolti per “non aver commesso il fatto”.

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