Aps, possibile una soluzione mista. Dal 14 ottobre sciopero dei lavoratori

Una soluzione mista, che comprenda una fase transitoria affidata all’Amap in attesa di creare una società consortile con tutti i comuni della provincia. Potrebbe essere questa la via d’uscita per risolvere la vertenza Aps e garantire il servizio idrico di 42 comuni dal primo novembre prossimo. Entro fine mese infatti scadrà la proroga concessa all’Ato e bisognerà trovare un soggetto in grado di mantenere livelli occupazioni e servizi. Le ipotesi in campo erano due: affidare tutto all’Amap, come chiesto dai sindacati, o creare una consortile in cui la partecipata del Comune svolga un ruolo meramente tecnico, come auspicato dai primi cittadini. Alla fine ieri in Quarta commissione all’Ars si è raggiunta un’ipotesi di compromesso: per un anno circa interverrebbe l’Amap, col supporto economico della Regione (5-6 milioni magari da chiedere anche a Roma) e la possibilità di emettere bollette e dare risposte ai fornitori che minacciano di bloccare tutto, e nel frattempo si formerebbe il nuovo soggetto pubblico. Dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è arrivato un via libera ma solo in cambio di impegni certi del governo regionale a cui ora passa la palla. L’assessore Calleri ne parlerà con Crocetta e solo allora si capirà se è stata trovata la soluzione. Intanto rimane indetto lo sciopero dei 202 dipendenti ex Aps che comincerà il 14 ottobre e durerà fino al 30. Sullo sfondo resta l’obbligo per la Regione, contenuto nello Sblocca Italia, di creare autorità d’ambito che coincidano con le province, il che obbligherebbe tutti e 81 i comuni del Palermitano a entrare nella consortile. “Noi caldeggiamo questo percorso perché ci sembra di buon senso, in grado di sbloccare definitivamente la vicenda – dice Raffaele Loddo della Cisal – ci auguriamo che il governatore adotti le conseguenti decisioni e che l’Ars le supporti.
“Confermiamo lo sciopero dal 14 – dice Maurizio Terrani della Uiltec – ancora una volta alla riunione si è parlato delle possibili soluzioni, ma di concreto non c’è ancora nulla. Nell’arco di qualche giorno ci saranno altri problemi e a questo punto bisogna fare ricorso anche al governo nazionale.”

fonte: LiveSicilia

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