Partinico, scoperta piantagione indoor di marijuana

Erano giorni che i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Partinico tenevano d’occhio lo stabile; un edificio come tanti altri nella zona. Ma uno strano andirivieni di sconosciuti a bordo di autovetture nei pressi dello stesso, avevano attirato la loro attenzione. Dopo giorni di appostamenti, i militari hanno deciso di dar seguito all’intuito, facendo irruzione nel magazzino di un’impresa locale che si occupa di edilizia stradale di proprietà di Saverio Lo Monaco. Una volta dentro, il forte odore di marijuana che aleggiava nell’ambiente ha dissipato ogni dubbio. La perquisizione, infatti, ha portato alla luce una vera e propria piantagione di marijuana, coltivata indoor, all’interno di tre diverse cisterne presenti nell’immobile che insiste su tre differenti arterie viarie del paese, le vie San Gioacchino, De Francisci e dei Medici, con relativi ingressi autonomi. I serbatoi erano stati adibiti a serra per la coltura delle piante. 150 gli arbusti sequestrati e già estirpati dai carabinieri. Le cisterne erano dotate di un sofisticato impianto di irrigazione, di areazione e di lampade alogene, il cui calore favorisce la fioritura della cannabis indica. Per l’imprenditore, Saverio Lo Monaco, sono scattate le manette. L’uomo verrà processato col rito direttissimo in giornata. Una campionatura delle piante di canapa indiana sequestrate è stata già inviata al laboratorio scientifico dell’arma dei carabinieri per le relative analisi, indispensabili per accertarne il principio attivo. Saverio Lo Monaco era conosciuto alle forze dell’ordine per alcuni attentati incendiari che ha subito nel settembre del 2006 e nel novembre del 2010. Nel primo caso ignoti gli distrussero con il fuoco un’automobile e due camion dell’impresa di cui Lo Monaco è titolare; 4 anni dopo, esattamente la notte del 2 novembre, gli attentatori presero contemporaneamente di mira il suo deposito dove adesso è stata scoperta la piantagione di marijuana, un mezzo pesante che vi era custodito, ma anche il portone della sua abitazione in via Avellone e la sua autovettura.

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