Partinico, convalidati gli arresti per i rapinatori della tabaccheria di via Crispi

Convalidati gli arresti per i tre malviventi che hanno messo a segno la rapina ai danni dell’edicola tabacchi di Francesca Cammarata in via Crispi a Partinico lo scorso 12 aprile. Salvatore Alfano 27 anni, Antonino Salvia 22 anni e Moamed Anis Wahbi 29 anni, sono stati processati per direttissima , sono stati rinchiusi nella casa circondariale Ucciardone. I tre sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Partinico, guidati dal Capitano Marco De Chirico, circa un’ora dopo l’sos lanciato dalla titolare dell’esercizio commerciale. Grazie alle testimonianze rese da alcuni cittadini che hanno assistito all’irruzione e alla visione delle immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza presenti nell’importante arteria cittadina, i militari sono riusciti ad identificare e a mettere le manette ai polsi ai tre malviventi. A casa di Antonino Salvia, trovato in compagnia di Moamed Anis Wahbi, nel corso della perquisizione i carabinieri hanno rinvenuto la pistola giocattolo con la quale poco prima, assieme al complice, avevano minacciato la commerciante; mentre nell’appartamento di Alfano sono stati recuperati i 250 euro frutto del bottino. Due dei rapinatori, con i volti coperti da passamontagna, sabato scorso, poco dopo mezzogiorno, arrivarono nell’area semipedonale a bordo di uno scooter Scarabeo che avevano rubato la mattina prima ad una studentessa del liceo Classico. Dopo aver fatto irruzione nella tabaccheria, minacciarono la titolare con l’arma, adesso rivelatasi giocattolo, per farsi consegnare l’incasso. In quel momento, nel negozio, era presente anche un cliente che venne intimato dai balordi a mettersi da parte per non intralciare il loro colpo. Arraffati i soldi, i due fuggirono a piedi tra le stradine adiacenti dove ad attenderli ci sarebbe stato il terzo complice a bordo di un auto con cui dileguarsi. Tempestivo l’intervento dei carabinieri della compagnia di Partinico, che allertati al 112 giunsero sul posto a sirene spiegate. Un’ora dopo gli investigatori riuscirono a dare un volto agli autori per cui adesso, dopo il processo direttissimo per la convalida dell’arresto, si sono aperte le porte del carcere.

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