Capaci, acqua non potabile. Interrogazione di Guastella

È da oltre un mese che le famiglie di Capaci non hanno l’acqua potabile in casa. Il sindaco Sebastiano Napoli, con una ordinanza firmata lo scorso 18 marzo, ne ha vietato l’utilizzo per scopi alimentari. In pratica, per bere, per cucinare, per lavare frutta e verdura gli abitanti da allora sono costretti a comprare il liquido prezioso. Già perché dalle analisi effettuate dall’Asp 6 sull’acqua erogata all’uscita del serbatoio di via delle Vasche e dall’utenza di via Abate Meli, sono stati riscontrati pericolosi microrganismi dannosi per la salute pubblica. In un primo momento, il sindaco Napoli, per venire incontro alle proteste dei cittadini, aveva contattato l’unità di crisi dell’Ato Idrico Palermo 1 affinchè intervenisse urgentemente per eliminare le cause di inquinamento e ripristinare immediatamente le sue condizioni di conformità. Ma da allora tutto è rimasto invariato. “Sollecitiamo interventi quotidianamente ma non abbiamo ricevuto risposte”, sostiene il primo cittadino. Dichiarazioni che non bastano al consigliere comunale Michele Guastella del gruppo misto, il quale sulla vicenda ha presentato un’interpellanza che verrà discussa nella prossima seduta dell’assise civica. Quali iniziative sono state intraprese ed intende intraprendere dall’emissione dell’Ordinanza presso il gestore del servizio idrico per la risoluzione immediata del problema – scrive Guastella al sindaco Napoli – e come intende adoperarsi presso la Società Acque Potabili Siciliane in liquidazione affinchè quest’ultima rimoduli le fatture degli utenti delle zone interessate per il periodo del disservizio subito. Infine, Guastella chiede al sindaco Napoli se alla luce dei tempi trascorsi, non sia opportuno investire del problema il Prefetto di Palermo.

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