Matteo Messina Denaro potrebbe essersi allontanato dal suo territorio

Sarebbero serviti allo stesso boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, i soldi che l’imprenditore Lorenzo Cimarosa, marito di una sua cugina, aveva versato pochi giorni prima di essere arrestato nell’ambito dell’operazione Eden. Secondo gli investigatori, il latitante, potrebbe avere scelto di allontanarsi dal suo territorio, ragion per cui, a fine novembre, è partita una raccolta di denaro fra i suoi parenti. Le dichiarazioni rese ai magistrati da Cimarosa, aprono nuovi scenari. Sembrerebbe non conoscere gli ultimi spostamenti del padrino, ma conosce altri personaggi che farebbero parte della rete di fiancheggiatori di Messina Denaro e che potrebbero essere utili a stringere il cerchio attorno alla sua latitanza. L’imprenditore ha già ammesso ai pm che la propria azienda, la MG Costruzioni, sarebbe servita negli ultimi anni a coprire la clandestinità del boss. Ha parlato di “sessanta mila euro negli ultimi tempi e ottomila a dicembre”. Affermazioni già comparate dagli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Teresa Principato e dai sostituti Paolo Guido e Marzia Sabella. Grazie ad un’intercettazione del 26 novembre scorso, lo zio materno di Matteo Messina Denaro, Giovanni Santangelo, spiegava alla sorella Rosa che al nipote servivano i soldi. Dunque, la raccolta fondi è partita a fine novembre, così come hanno ricostruito i carabinieri del Ros e come adesso ha detto Cimarosa, le cui dichiarazioni sono state depositate al Tribunale del Riesame che deve decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Patrizia Messina Denaro e Francesco Guttadauro, sorella e nipote del latitante. Ad entrambi il dichiarante assegnerebbe un importante ruolo all’interno del clan. Inoltre, avrebbe dichiarato che un paio di anni fa, Guttadauro gli avrebbe chiesto di prendere il posto di Giovanni Filardo che, fino a quel momento con la sua azienda avrebbe avuto il compito di provvedere alle esigenze del boss. Filardo, tra gli arrestati del blitz trapanese, accusato di avere fittiziamente intestato i beni ai figli, nel frattempo è stato scarcerato, ancor prima che Cimarosa facesse queste ammissioni; rese da dichiarante e non da pentito come ha precisato ai pm che torneranno a sentirlo auspicando nella sua piena collaborazione. L’imprenditore ha riferito di pizzini che Patrizia Messina Denaro avrebbe ricevuto di recente, fino allo scorso ottobre, dal fratello latitante che, a suo dire, se ne frega di tutti e pensa solo a se stesso perché si sente braccato dalle forze dell’ordine. Nel verbale ci sarebbero i nomi dei postini, con gli omissis, probabilmente gli stessi che avrebbero consegnato il denaro al padrino. Dallo stesso emergerebbero anche affari di Cosa Nostra, come il parco eolico “Vento di vino” di Mazara del Vallo ed altri spunti ancora coperti dal segreto istruttorio.

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