Palermo. Rapina in casa a Sferracavallo, arrestata la banda criminale

Quattro ordinanze di custodia cautelare per rapina in abitazione sono state eseguite nella notte a Palermo, dai carabinieri di San Lorenzo. Sono finiti in manette Andrea Bruno 36 anni; Antonino Vassallo 38 anni; Giulia Guercio 53 anni e Giovanni Sciurba, monrealese di 26 anni. I provvedimenti, per reati contro il patrimonio, emessi dal gip Maria Petruzzella, sono scaturiti dalle indagini condotte dal sostituto procuratore Francesco Grassi, insieme ai carabinieri della stazione di Partanna Mondello. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire la dinamica di una rapina avvenuta la sera del 6 marzo dell’anno scorso nella borgata palermitana di “Sferracavallo”, durante la quale tre malviventi col volto travisato, dopo essersi introdotti con l’inganno nell’appartamento, terrorizzarono, immobilizzandola con nastro adesivo, la proprietaria di casa ed una sua “amica”-poi rivelatasi una falsa amica-. I ladri riuscirono a rubare 1.600 euro in contanti e 100.000 in monili preziosi, nonché una borsa “Louis Vuitton” ed un trolley. I carabinieri di Partanna Mondello, intervenuti sul posto, nel corso del sopralluogo, si accorsero della presenza di una telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale, posizionata di fronte all’ingresso dell’abitazione. Attraverso lo studio delle immagini estrapolate, gli inquirenti sono riusciti a identificare i tre malviventi, ripresi durante la fuga dall’appartamento. Furono così riconosciuti Bruno, Vassallo e Sciurba. Nell’aprile di quest’anno, a seguito di alcune perquisizioni domiciliari, i tre uomini furono trovati in possesso, a distanza di più di un anno dalla rapina, del trolley utilizzato per portare via i gioielli trafugati e di diversi monili preziosi, riconosciuti dalla signora vittima della rapina. Gli investigatori, però, non erano convinti dell’estraneità ai fatti di Giulia Guercio che aveva dichiarato di trovarsi nell’abitazione di Sferracavallo “per caso” assieme alla proprietaria. In realtà la donna –come accertato dalle indagini- più che una amica, era una debitrice della vittima, alla quale doveva quasi 20.000 euro. Inoltre la Guercio, ex titolare di una macelleria della borgata, in passato aveva denunciato gli uomini del racket. Ad alimentare i sospetti degli investigatori è stato il comporatamento di Giulia Guercio che subito dopo la rapina del 6 marzo, aveva cominciato a saldare i suoi debiti con gli esercenti di Sferracavallo ed aveva pure acquistato un’automobile nuova. Così i carabinieri hanno indagato sui rapporti tra la Guercio e i tre rapinatori scoprendo l’inganno organizzato ai danni della proprietaria della casa di Sferracavallo. I quattro avevano organizzato insieme il colpaccio, e Giulia Guercio si era pure finta vittima della banda criminale quando in realtà ne era la mente. Secondo gli inquirenti i malviventi probabilmente hanno commesso altre rapine. Bruno, Vassallo, Sciurba e Guecia sono adesso reclusi al Pagliarelli e all’Ucciardone, in attesa del processo.

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