OMICIDIO TOCCO. AL PROCESSO PARLA LA FIGLIA, TESTIMONE OCULARE.

Quando i killer sequestrarono suo padre, poi eliminato col metodo della lupara bianca, aveva soltanto 6 anni, ma di quel rapimento, Eva Tocco, ora adolescente, ricorda ogni particolare. Tanto da riuscire a raccontare ai giudici della Corte d’assise di Palermo, che per il delitto processano i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo e Damiano Mazzola, ogni attimo della tragica vicenda. Eva, che oggi ha 16 anni, ha risposto con freddezza e senza mostrare segni di turbamento alle domande del pubblico ministero raccontando quando, ad ottobre del 2000, il commando fermò lei e il padre Giampiero Tocco mentre si trovavano in auto. “Erano in quattro – ha detto – e indossavano la divisa da poliziotti. Mentre lo portavano via lui tentò di rassicurarmi dicendomi che sarebbe tornato dopo poco e pregò i suoi assassini di non farmi del male”. Molto commossa, nel sentire il racconto della ragazzina, la madre che, il giorno del rapimento, chiese alla figlia di disegnare quanto era accaduto in modo da potere cristallizzare il ricordo della bambina e fornire così particolari utili alle indagini. Anche grazie a quel disegno si è risaliti ai responsabili dell’omicidio poi ricostruito agli inquirenti dai pentiti. Secondo i collaboratori di giustizia i Lo Piccolo decisero il delitto perché erano convinti che Tocco avesse tradito il clan consegnando agli avversari il boss Giuseppe Di Maggio, poi assassinato.

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