MAFIA. LE DICHIARAZIONI DEL PENTITO SPATUZZA AL VAGLIO DELLA PROCURA DI FIRENZE

Le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza sono al vaglio della procura di Firenze che ha da tempo riaperto un’inchiesta sulle stragi del 1993. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, sono alla ricerca di possibili nuovi elementi su eventuali ulteriori responsabilità, rispetto a quelle emerse con condanne definitive di esecutori e mandanti interni a Cosa nostra, fra cui Riina e Provenzano. Fra le inchieste aperte e poi archiviate a Firenze sugli eventuali mandanti esterni, la prima vide indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.

Le altre indagini riguardarono, la seconda l’ex senatore Dc Vincenzo Inzerillo, la terza Paolo Bellini e la quarta presunti rapporti tra ambienti massonici e la mafia trapanese.

Non si sa su quale delle quattro inchieste i pm fiorentini hanno ora avviato gli approfondimenti investigativi. Spatuzza da tempo è interrogato dai Pm di Firenze. Su quanto riferito alla procura toscana c’è il massimo riserbo.

Al processo d’appello a carico di Dell’Utri, in corso a Palermo, è stato depositato il verbale dell’interrogatorio di Spatuzza con i magistrati siciliani, ai quali avrebbe raccontato, riportando quanto riferitogli dal boss ergastolano Giuseppe Graviano, che per anni la mafia trattò con la politica.

Un dialogo che sarebbe durato oltre il periodo delle stragi, fino al 2004. Nell’ottobre scorso, l’ex killer di Brancaccio avrebbe riferito ai pm siciliani i nomi dei politici con cui la mafia avrebbe dialogato: Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.

La procura di Firenze fu la prima a esprimere parere favorevole per il riconoscimento delle misure di sicurezza per Spatuzza.

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