GUARDIA DI FINANZA AVELLINO. TRUFFA ALLO STATO PER EOLICO: ARRESTATO UN ALCAMESE.

Quattro arresti ad Alcamo, Napoli, Avellino ed Enna chiudono due anni di indagini che hanno consentito al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Avellino di portare alla luce una nuova truffa ai danni dello Stato per ottenere contributi pubblici finalizzati alla realizzazione di impianti eolici. Ne da notizia il blog Libera Mente. Gli accertamenti, condotti con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino, si sono incentrati su ben 12 società (9 con sede ad Avellino e 3 ubicate in Sicilia) beneficiarie di contributi per la realizzazione di parchi eolici destinati alla produzione di energia elettrica. L’indagine, confluita in quella che è stata definita “operazione Via col vento”, ha consentito di delineare le responsabilità penali di 15 persone, tutte denunciate, a vario titolo, alla Procura della Repubblica di Avellino per l’illecita percezione di contributi pubblici a mezzo atti e documenti falsi e di dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà falsi (articolo 640 bis del codice penale). Per quattro persone, accusate anche di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, sono scattate anche le manette. Tra gli arrestati, Vito Nicastri, 52 anni di Alcamo, Indagato anche, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, il dirigente dell’istituto di credito che aveva curato l’istruttoria e l’erogazione dei contributi, un 54enne milanese. Il meccanismo di frode vedeva le diverse società, tutte facenti capo ai soggetti arrestati o indagati, o comunque gestite in maniera coordinata, attestare formalmente da una parte la titolarità dei terreni su cui sarebbero dovuti esser allocati i parchi eolici e dall’altra le disponibilità finanziarie da destinare al progetto. La titolarità dei terreni, all’atto della richiesta di contributo, era certificata da false attestazioni mentre, per quanto riguarda l’aspetto finanziario, il tutto avveniva attraverso un complicato meccanismo in base al quale il “gruppo” cercava di mostrare una maggiore capienza di fondi della società che in quel momento stava chiedendo il contributo mediante fittizie assegnazioni di capitali provenienti dall’estero (in massima parte dal Regno Unito) che, in realtà, corrispondevano all’importo del contributo già ottenuto da un’altra impresa, che veniva trasferito nella società non appena erogato.
A seguito di queste indagini, che hanno avuto propaggini anche in Olanda, Spagna ed Inghilterra, il Nucleo di Polizia Tributaria di Avellino, ha disposto il sequestro di contributi erogati per oltre 25 milioni di euro ma anche di sette parchi eolici in otto comuni nelle province di Catania, Siracusa, Sassari e Palermo per un valore complessivo di oltre 153 milioni di euro e 185 turbine eoliche. Fra i parchi eolici sequestrati c’è anche quello che sorge tra Partinico e Monreale composto da 19 turbine eoliche, per un valore di circa 19 milioni di euro. L’impianto era stato inaugurato il 12 maggio del 2005 dall’allora ministro dell’Ambiente Ministro Altero Matteoli.

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