MONTELEPRE. I COSTI DELLA POLITICA

Spulciando i compensi netti per le indennità percepite da sindaco, assessori, presidente del consiglio comunale e i gettoni di presenza per i consiglieri non si può certo dire che i politici di Montelepre se la spassino sprecando il denaro dei contribuenti. Ogni mese, il Comune corrisponde ad amministratori e consiglieri poco più di due mila euro netti, meno di quello che possa sborsare per un solo funzionario, un dirigente o un capo settore. Il sindaco Giacomo Tinervia, alla guida del Comune da più di 5 anni, percepisce 492,50 euro netti al mese. Lo seguono con cifre al ribasso gli assessori Giuseppe Pizzurro (vice sindaco) e Giuseppina Puntorno con 301,97 , Antonio Magnasco con 285,97 e Rosario Licari con 261,71. Nella classifica dei politici “straccioni” c’è anche il Presidente del Consiglio Comunale, Gian Carlo Randazzo, che riceve ogni mese 241,58 euro netti. Chi siede tra gli scanni dell’aula consiliare a Montelepre incassa la sconfortante somma di 12,20 euro per ogni singola seduta. Cifra che non basta a coprire, secondo gli stessi consiglieri, le spese per un frugale pasto post riunione in pizzeria o per offrire da bere agli amici durante gli incontri al bar. Vista l’entità del compenso c’è chi, tra le file della maggioranza, intende donare in beneficenza il proprio gettone di presenza. L’Unione dei Comuni, l’Ente sovracomunale che Montelepre e Borgetto hanno creato per condividere alcuni servizi, fin dalla sua costituzione è stato definito da molti “un vero e proprio stipendificio”, “una farraginosa macchina creata per gestire equilibri politici, per rafforzare apparentamenti di potere, per spartire premi a uomini di fiducia”. Stando all’ultimo rendiconto approvato del 2008, l’Unione dei Comuni Montelepre Borgetto ha risparmiato, solo in un anno, circa 32.000 euro grazie ai tagli per spese di personale, indennità e gettoni di presenza voluti dagli stessi amministratori.I dati reali sulle indennità conferite a presidente, vice, assessori, presidente del consiglio e consiglieri dell’ente sovracomunale non sono ancora noti; il vertice dell’assise Rosario Di Noto asserisce, comunque, di non percepire nulla per l’incarico che riveste in seno alla struttura.

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