CAPACI. LA POLIZIA SVENTA UNA RAPINA ALL’UFFICIO POSTALE, IN MANETTE ANCHE UN GIOVANE RESIDENTE A TERRASINI.

Gli agenti della Squadra Mobile di Palermo hanno sventato una rapina progettata ai danni di un ufficio postale di Capaci ed hanno arrestato tre uomini accusati di essere gli autori delle rapine messe a segno il sei novembre 2008 ai danni dell’ufficio postale di Largo Pozzillo a Palermo e il tre febbraio di quest’anno all’ufficio postale di via Abete Meli a Capaci. In manette sono finiti: Marcello D’India, pregiudicato di 54 anni; Luciano Forestieri, 22 anni residente a Terrasini; Giuseppe Pernice, pregiudicato di 28 anni. Nelle abitazioni dei fermati sono state trovate anche delle false divise della Polizia, da usare per un prossimo assalto. Particolarmente cruenti le modalità di esecuzione delle due rapine contestate. Nella rapina messa a segno a il 3 febbraio scorso, alle Poste di Capaci, un dipendente è stato bloccato mentre andava a lavoro ed è stato obbligato a dirigersi verso la sede dell’Ufficio Postale. L’impiegato è stato poi trasferito su un’altra auto e costretto a legarsi attorno alla vita una cintura composta da finti candelotti di dinamite collegati a fili elettrici. Successivamente l’auto si è diretta verso l’ufficio postale ed il dipendente è stato obbligato a suonare il campanello per consentire l’irruzione dei malviventi. Uno di loro ha minacciato la direttrice con una pistola e l’ha trascinata nella sala-casse, razziando tutto il denaro possibile, mentre il complice è rimasto a “guardia” dei rimanenti impiegati. Dopo aver prelevato quasi 53.000 euro, hanno liberato l’impiegato dalla cintura di falso esplosivo e sono fuggiti.

La Polizia si era subito messa sulle tracce dei rapinatori ed aveva rintracciato una Fiat panda di colore grigio utilizzata dai malviventi e risultata poi, anche questa rubata.

Le indagini, condotte dai poliziotti della 5° Sezione della Squadra Mobile si sono subito indirizzate verso i tre ladri professionisti, grazie alle indicazioni fornite dai testimoni, e alle riprese effettuate dalle telecamere a circuito chiuso degli ufficio postale. Predisposti controlli e perquisizioni, nelle abitazioni dei tre la Polizia non aveva trovato nessuno elemento utile per inchiodarli. Intensificati i servizi di controllo sui movimenti dei rapinatori, i tre sono stati notati più volte nei pressi dell’Ufficio Postale di Capaci. Insospettita la Polizia, ha allora deciso di eseguire un’altra perquisizione nelle abitazioni di Luciano Forestieri e Giuseppe Pernice, dove sono stati trovati divise di Polizia di Stato, due pistole semiautomatiche in metallo con canna tappata ma prive di tappo rosso e una carpetta contenente un finto avviso di garanzia e certificati di residenza strappati, che una volta ricomposti, riconducevano a soggetti impiegati presso l’ufficio postale che la banda aveva in previsione di assaltare. Tra l’altro i certificati riportavano anche i modelli delle auto degli impiegati da colpire. Grazie alle indagini serrate, la Polizia è riuscita a sventare un altro colpo all’Ufficio Postale di Capaci, oramai preso di mira dai tre malviventi, adesso in carcere.

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