Alcamo. Omicidio Coraci, gli indagati non rispondono al pm

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, rispettivamente di 29 e 22 anni, accusati di avere ucciso con una fucilata il trentaquattrenne Enrico Coraci. Di fronte al pm del tribunale di Trapani Rossana Penna, che tenta di ricostruzione la vicenda, non hanno voluto rispondere. Sono difesi dall’avvocato Michele Magaddino, dopo che un altro legale aveva rinunciato all’incarico. Attualmente i due sono rinchiusi in regime di isolamento nel carcere San Giuliano di Trapani.
Per i carabinieri della compagnia di Alcamo le prove sono schiaccianti, ma l’attività investigativa non si è conclusa. L’agguato è avvenuto nella notte del 21 novembre in via Ruisi nel quartiere Villaggio regionale. I militari sono riusciti ad identificare i fratelli Gatto nel giro di poche ore. Il procuratore Marcello Viola ha emesso nei loro confronti il fermo con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali e porto abusivo di armi. Coraci è morto dopo due giorni dopo all’ospedale Cervello di Palermo e l’accusa principale è diventata di omicidio. Non è ancora chiaro però chi dei due abbia premuto il grilletto sparando il colpo mortale nei confronti di Enrico Coraci. Un ulteriore interrogatorio è previsto la prossima settimana.

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