Carini, delitto Anna Maria Scavo, l’ex convivente in stato di fermo

E’ in stato di fermo l’ex convivente di Anna Maria Scavo, la 36enne uccisa a colpi di taglia balsa, sabato scorso, nel negozio di scarpe che gestiva in Corso Italia a Carini. I carabinieri della locale compagnia gli hanno notificato il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica alle prime luci dell’alba. Le indagini e le incongruenze nel racconto di Marco Ricci e del figlio quattordicenne, presente al momento dell’accaduto, hanno portato gli inquirenti a decidere per un fermo di indiziato di delitto. Fondamentali, per gli investigatori, i particolari emersi a seguito di un minuzioso sopralluogo che, i  militari della sezione scientifica hanno eseguito sul luogo dell’omicidio. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal pm Giulia Beux che, per ricostruire la dinamica dei fatti, oltre a disporre l’autopsia sul corpo senza vita di Anna Maria Scavo, hanno fatto sottoporre Marco Ricci e il figlio ad una perizia medico-legale, per esaminare le ferite riportate da entrambi durante la lite in negozio e, stabilire se, la loro versione dei fatti fosse compatibile con quanto realmente accaduto. Non è escluso, quindi, che sia emersa qualche anomalia utile alle indagini. Il ragazzino 14enne, figlio della coppia separata da un anno, ha da subito preso le difese del padre. Secondo la versione dell’adolescente l’uomo, che lo aveva accompagnato a trovare la madre in negozio durante la pausa pranzo, sarebbe intervenuto per difenderlo dalla donna che, nel corso di una lite avrebbe tentato di aggredirlo con un taglierino.  Identiche le dichiarazioni rese da Marco Ricci che, in un primo momento era stato solo iscritto nel registro degli indagati. Le successive risultanze investigative, pare che smentiscano il loro racconto.  Diversi, infatti, i gravi indizi di colpevolezza che i carabinieri avrebbero acquisito nei confronti di Ricci. Nelle prossime ore il Giudice per le Indagini Preliminari dovrà pronunciarsi sulla convalida del provvedimento di fermo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture