Carini, è caccia alla rete di protezione negli Usa per la latitanza di Freddy Gallina

E’ caccia alla rete di protezione che ha garantito la fuga e la latitanza del boss di Carini Freddy Gallina,   rientrato in Italia giovedì scorso accompagnato dall’Interpol, dopo una lunga battaglia giudiziaria durata ben 5 anni. Gli investigatori starebbero focalizzando l’attenzione sul cerchio delle persone che gli procurarono i documenti falsi per portarlo in Canada nel 2016 e da lì negli Stati Uniti, passando al setaccio tutti gli elementi disponibili per riuscire ad accertare chi ha  pagato la sua permanenza a New York e l’assistenza legale che finora gli aveva evitato l’estradizione, quali famiglie mafiose lo hanno accolto e protetto finora. La ricostruzione degli intrighi di questi contatti tra la Sicilia e l’America, passa attraverso diverse operazioni antimafia; la più recente la New Connection, messa a segno a metà  luglio del 2019 da polizia ed Fbi che fecero scattare un blitz tra Palermo e New York. Diciannove in tutto gli arrestati, tra cui diversi torrettesi e Francesco e Tommaso Inzerillo, rispettivamente fratello e cugino di Totuccio, lo storico capomafia di Passo di Rigano ucciso dai Corleonesi. I punti di contatto in questo caso si troverebbero in alcuni nomi finiti nei fascicoli dell’inchiesta che ha fatto luce sui legami tra cosa nostra palermitana, la famiglia Gambino di New York e il rientro graduale in Sicilia degli scappati dalla guerra di mafia di Totò Riina.  Ma questa fitta rete di legami ed affari tra i due continenti era già emersa nel 2008 con l’operazione antimafia Old Bridge.  90 in quel caso, gli arresti eseguiti tra le due sponde.  Freddy Gallina fa parte di un mandamento che, nonostante le origini vicine ai Corleonesi, faceva riferimento al boss Salvatore Lo Piccolo. Su di lui pendono le accuse di tre omicidi e la scure dell’ergastolo. Gli investigatori auspicano nella sua collaborazione con la giustizia. Se mai dovesse decidere di pentirsi, potrebbe far luce su molti misteri di Cosa Nostra, tra cui, la sparizione dal cantiere di Isola delle Femmine degli imprenditori palermitani Antonio e Stefano Maiorana.

  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture