MAFIA. DOPO 18 ANNI TORNA A PARTANNA (TP) LA TESTIMONE PIERA AIELLO

E’ tornata dopo 18 anni nella sua casa di Partanna in provincia di Trapani, Piera Aiello, la donna che svelò al giudice Paolo Borsellino le informazioni sulla mafia della Valle del Belice e denunciò gli assassini del marito. Cognata di Rita Atria, la giovane che si suicidò una settimana dopo l’assassino di Borsellino nel luglio del 1992, e testimone di giustizia dal 1991, è arrivata nella sua terra senza scorta e senza vigilanza, tra l’altro inesistente già da mesi. A quanto pare a Partanna qualcuno ha scoperto il luogo segreto dove Piera Aiello ha vissuto in questi anni sotto falsa identità. “A distanza di 18 anni da quella scelta che ha segnato la mia vita e che non rinnego, dico basta. Ritorno in Sicilia, visto che sono una ex testimone, ritorno a casa mia, dove nessuno può cacciarmi, ritorno alla mia identità che nessuno ha diritto di cancellare. Ritorno tra i ragazzi per rivendicare il diritto alla vita. Non torno per morire ma per lottare”. È quanto scrive Piera Aiello, in una lettera resa nota dall’Associazione antimafie ‘Rita Atria’. Dopo avere perso la sua copertura che le ha garantito di vivere in una località segreta sotto un altro nome, Piera Aiello, testimone di giustizia dal 1991 quando decise di rompere con il suo contesto familiare e collaborare denunciando il contesto mafioso che conosceva, è amareggiata per avere appreso di essere considerata una ex testimone. “Preferisco passare gli ultimi giorni della mia vita nella mia Sicilia, in mezzo ai mie affetti, che mi sono stati strappati 18 anni fa – afferma Piera Aiello – Ma desidero farlo rendendo pubbliche le ragioni della mia decisione”. E perciò martedì alle ore 11.30 a Partanna, si terra’ una conferenza stampa alla presenza di Piera Aiello e di don Luigi Ciotti. Costretta a lasciare Partanna nel 1991 dopo aver denunciato gli assassini del marito Nicola Atria, il figlio del boss del paese, Piera Aiello vive da anni in una località segreta. Ha cambiato identità, si è rifatta una nuova vita, ha testimoniato nei processi di mafia avviati grazie anche alle dichiarazioni di Rita Atria (la figlia del boss Vito).La storia si Rita che a soli 17 anni osò sfidare la mafia, nei mesi scorsi è diventata un film diretto dal regista Marco Amenta, “La Siciliana Ribelle”.

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