Carini ed altri comuni rischiano una nuova emergenza rifiuti

Dopo la sentenza del Cga secondo la quale il rinnovo dell’autorizzazione alla discarica Oikos sarebbe illegittimo, Carini e molti altri comuni siciliani, che dopo un pretrattamento dei rifiuti a Trapani conferivano nell’impianto del catanese, rischiano una nuova emergenza rifiuti. “Il sottovaglio, ovvero il risultato del pretrattamento dei rifiuti, dopo la chiusura dell’impianto – spiega il sindaco Giovì Monteleone – va a finire all’estero e i costi di smaltimento sono diventati insostenibili”.

Di questo si doveva discutere in commissione Ambiente all’Ars questa mattina nel corso di una audizione convocata proprio per cercare di fare chiarezza sull’argomento. “Siamo delusi perché – dichiara il sindaco Giovì Monteleone – l’assessore regionale al ramo non c’era e non c’erano nemmeno esponenti del Comune di Palermo, l’incontro quindi è si è limitato ad essere un momento di confronto tra noi sindaci e i presidenti delle Srr. Forse l’assessore non ha risposte da dare e noi siamo rimasti soli”.

I sindaci hanno chiesto alla Regione di finanziare gli extracosti del conferimento all’estero. “Siamo arrivati a quasi 320 euro, più Iva, a tonnellata contro i 243 euro di un mese prima. Se la situazione dovesse rimanere invariata lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati fino alla fine dell’anno ci costerebbe 450 mila euro in più rispetto a quanto preventivato. Rischiamo di aumentare la Tari o, peggio, di bloccare la raccolta lasciando i rifiuti per strada”.

Oltre ai costi a gravare sulla gestione dei rifiuti è il limite di conferimento giornaliero. “Ammonta – spiega ancora Monteleone – a 17 tonnellate al giorno ovvero un solo autocompattatore quando invece ne produciamo almeno 4. Tutto questo significa ritrovarsi le strade sporche. Questo non accade certamente per mancanza di volontà delle amministrazioni. Noi comuni virtuosi facciamo la nostra parte differenziando il 75% dei rifiuti. Invitiamo i cittadini a collaborare mettendo in pratica comportamenti più civili differenziando in maniera scrupolosa”.

Il sindaco rivolge un appello anche all’amministrazione comunale di Palermo. “Per legge i comuni dovrebbero conferire nel territorio della propria Srr quindi nel nostro caso a Bellolampo. Le cose però stanno diversamente perché ad oggi l’impianto è ad uso esclusivo della città di Palermo. Basterebbe che Palermo alzasse di qualche punto percentuale la differenziata per permettere ai comuni dell’area metropolitana di conferire lì riducendo così notevolmente i costi”.

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