Partinico, Rifondazione Comunista critica Rao per chiusura ufficio Giudice di Pace

“Ancora una volta, in un Comune che è stato nel tempo punto di riferimento del comprensorio per i servizi che offriva e di cui una vasta utenza poteva fruire, ci ritroviamo ad esprimere preoccupazione per l’ennesima chiusura, quella dell’ufficio del Giudice di Pace di Partinico”.

A scriverlo in una nota è il locale Circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista che lamenta il fatto che “la cittadinanza ha, spesso, nel corso del tempo, subito decisioni del genere (con l’assoluta negligenza del governo di turno della città) come, ad esempio, quelle che attengono alla chiusura dello sportello dell’Agenzia delle Entrate che operava nella nostra città e al depotenziamento dell’Ospedale Civico oltre che del presidio territoriale del Dipartimento di Salute Mentale”. 

Rifondazione Comunista si dice sorpresa del fatto “che questa volta l’attore protagonista della scelta sia proprio il Comune e, quindi, l’Amministrazione Rao, che lo fa, tra l’altro, senza sentire il bisogno di coinvolgere, neanche a livello informativo, il consiglio comunale né tanto meno la cittadinanza. E tutto ciò in nome di un risparmio in realtà inesistente, considerato che il personale in servizio sarà destinato ad altri uffici; i locali dove è ubicato sono comunali e i costi di gestione (una fotocopiatrice e poco più) sono assorbiti dai contributi degli altri Comuni del comprensorio. Sorprende ancora di più che, in una giunta composta da ben tre avvocati, non si sia proferito parola in merito. Condividono anche loro un taglio che mette a rischio o, quantomeno, complica il diritto dei nostri concittadini di avere un rapido ed equo accesso alla giustizia aumentando le distanze e le difficoltà per ottenere assistenza legale e risolvere questioni giudiziarie? O non parlano per evitare accuse di lesa maestà? Perché è forte la sensazione – prosegue la nota – che nel palazzo di città della “Nuova Partinico” si sia instaurato una sorta di dominio autoreferenziale con l’uomo solo al comando affiancato dal silenzio di un’intera giunta e di una maggioranza consiliare mai così appiattita e assopita. Ci auguriamo di essere smentiti e di sentire tante voci esprimersi contrariamente in occasione del consiglio comunale straordinario richiesto dall’opposizione, a cominciare dal Sindaco, perché cambiare idea è sinonimo di intelligenza. Anzi l’auspicio è che, intervenendo proprio sul tema dei servizi, il consiglio comunale rilanci la questione, votando non solo il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace ma anche un atto di indirizzo che impegni l’amministrazione ad avviare un’interlocuzione seria e concreta con l’Agenzia delle Entrate affinché si ripristini l’ufficio territoriale di Partinico, mettendo a disposizione locali comunali pur di riavere uno sportello che era utilissimo ad utenti e professionisti per la risoluzione di questioni fiscali e per l’espletamento di pratiche amministrative, adesso dislocate a Palermo”. 

Secondo Rifondazione Comunista “i servizi essenziali, come l’accesso alla giustizia, la gestione fiscale e l’assistenza socio-sanitaria sono diritti fondamentali dei cittadini e non possono essere negati o ridotti in alcun modo e, soprattutto, senza una valutazione accurata delle conseguenze. Una politica seria dovrebbe preoccuparsi non di tagliare ulteriormente, ma di adottare tutte le misure necessarie per garantire la continuità e la qualità dei servizi pubblici a Partinico”. 

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