Ddl Province, M5S all’Ars: “Corsa cieca e insensata, si rinvii il termine per gli emendamenti”

“Assurdo legiferare su una materia così importante come il ripristino delle Province, senza acquisire il parere fondamentale di importanti interlocutori pubblici che sull’ente di area vasta, dall’alto della loro esperienza, potranno dare significative e preziosissime indicazioni”.
Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e i componenti Cinquestelle della commissione Affari istituzionali Angelo Cambiano e Martina Ardizzone, che per questo hanno scritto al Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e al Presidente della Prima Commissione, Ignazio Abbate, per chiedere di posticipare il termine degli emendamenti al disegno di legge in discussione successivamente all’audizione di parti qualificate quali: l’associazione dei Comuni (ANCI), l’associazione siciliana degli amministratori del Enti locali (ASAEL), l’Unione nazionale comuni comunità enti montani (UNCEM), l’associazione nazionale comuni isole minori (ANCIM), le autonomie locali (ALI), e i segretari e ragionieri generali delle ex province, e i dirigenti del settore scuola e della viabilità delle ex province.
“Mancando ancora la norma nazionale che prevede il ripristino degli enti in questione – dice Antonio De Luca – ci sembra assurdo procedere senza fare le necessarie audizioni prima di formulare gli emendamenti. Che senso ha correre all’impazzata? Cerchiamo, invece di approntare un testo che consenta poi ai nuovi enti di operare nel migliore dei modi possibili. Già sono troppe, e lo abbiamo segnalato a più riprese, le incertezze che stanno accompagnando fin dalla culla questo ddl, che risulta monco di parti fondamentali come quella relativa alla dotazione finanziaria delle Province e delle funzioni da attribuire ad esse”.

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