Carini, voto di scambio: Lo Duca garantiva voti anche a Torretta, Cinisi e Terrasini

“Piera io posso corrispondere al momento di tre al massimo quattro paesi e basta e sono: Carini, Torretta, Cinisi e Terrasini”: così il mafioso carinese Giuseppe Lo Duca si sarebbe impegnato a procurare voti al candidato alle regionali Salvatore Ferrigno, parlando con Piera Lo Iacono che avrebbe fatto da tramite tra il politico, arrestato oggi, e il capomafia. La donna, anche lei finita in cella viene descritta dal gip come una persona “intrisa di una sconcertante cultura mafiosa”.   Nel contrattare la somma da riscuotere in ogni paese per il sostengo elettorale il boss prosegue: “gli dici (a Ferrigno ndr) che avendo una persona che già ci siamo capiti pure chi è, avendo questa amicizia, non meno di cinque (5mila euro ndr) a paese. A ogni paese gli devo lasciare la metà”.     “La spartizione della somma con ciascun rappresentante di Cosa nostra di ogni paese – scrive il gip – era necessaria al fine di garantire un introito economico all’articolazione mafiosa che si sarebbe dovuta mobilitare e di assicurare il dovuto riconoscimento ai mafiosi di quei comuni”. Le telecamere piazzate dai carabinieri di Palermo lo scorso 17 settembre avrebbero ripreso la consegna di denaro da parte del candidato dei Popolari Autonomisti all’Ars Salvatore Ferrigno a Piera Loiacono, intermediaria tra il politico e il mafioso Giuseppe Lo Duca. I soldi, secondo i pm, erano destinati a Lo Duca.
    Ferrigno e la Loiacono si incontrano in un bar di Carini: “Alle 20:18 – scrivono i carabinieri – si aveva modo di riprendere Ferrigno nell’atto di prendere qualcosa dalla tasca dei pantaloni per poi consegnarla alla Loiacono che repentinamente riponeva tutto nella borsa”.
    Le cimici piazzate nell’auto della Lo Iacono confermano che la donna aveva ricevuto da Ferrigno mille euro con la promessa di ulteriori consegne di soldi.”E Peppe si accontenta?” chiede alla Lo Iacono, riferendosi a Lo Duca, l’uomo che è con lei in auto. “E se non si accontenta non posso fare più niente”, risponde l’indagata.

(Fonte Ansa)

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