Aeroporto Falcone e Borsellino, in stato di agitazione le guardie giurate

Scatta la mobilitazione delle guardie giurate dei servizi di sicurezza all’aeroporto Falcone e Borsellino. L’agitazione è stata proclamata in un’assemblea che si è tenuta venerdì all’aerostazione.  Le guardie giurate chiedono il rimborso della trattenuta di 100 euro operata nello stipendio di aprile da Metronotte d’Italia. L’azienda vorrebbe recuperare in 12 rate quanto pagato “a titolo di acconto” a febbraio quando i lavoratori, già assunti, non erano stati ancora immessi in servizio.  
   Immediata la protesta. La Filcams Cgil contesta all’azienda di “essere venuta meno agli impegni presi con i lavoratori”.   Nel nuovo appalto, al subentro di Sicuritalia e Metronotte d’Italia nell’Ati costituita assieme alla preesistente Ksm,  ai lavoratori non erano state pagate le spettanze  del mese di febbraio perché ancora non impiegati al lavoro, malgrado la loro disponibilità a essere immessi  subito in  servizio. Dopo un mese e mezzo di fermo dal cambio appalto e dalla sottoscrizione dei contratti di assunzione, e dopo la diffida presentata dalla Filcams, le 20 guardie di sicurezza giurate sono state finalmente inserite al lavoro e hanno ottenuto la copertura di febbraio, con il riconoscimento di quanto dovuto come indennizzo.  
  Adesso la “sorpresa”, malgrado le criticità sembrassero definitivamente risolte. “La trattenuta nella busta paga di aprile è inaspettata quanto inaccettabile. Si apre un nuovo fronte di confronto sul contenzioso tra i soggetti coinvolti, che dovranno chiarire le posizioni”, dichiarano il segretario generale della Filcams Cgil Palermo, Giuseppe Aiello e il segretario provinciale Manlio Mandalari, con delega sul comparto della vigilanza.
 L’assemblea è stata preceduta da interlocuzioni tra la Gesap e   le aziende e tra le aziende e la Filcams. Resta ancora poco chiara, secondo il sindacato, la posizione di Sicuritalia mentre Metronotte d’Italia “si è detta nel frattempo disposta a sospendere la trattenuta in busta paga”.
“Ci attendiamo risposte certe e definitive da entrambe le aziende – dichiarano Aiello e Mandalari – Dovranno esplicitare la loro posizione in modo ufficiale, e dare seguito a quanto già stabilito, restituendo nel prossimo cedolino quanto trattenuto in quello di aprile. Rimaniamo in attesa di un riscontro alla nota già inviata anche a Gesap e all’Ispettorato del lavoro”.
  Nel frattempo, l’annuncio della mobilitazione. “Non spetta a noi accertare le responsabilità per i ritardi procedurali sull’inquadramento dei lavoratori e sul loro inserimento in servizio. A noi – chiariscono Aiello e Mandalari – tocca il compito di garantire ai lavoratori la copertura retributiva del mese di febbraio, per il quale richiediamo tra l’altro la corretta contabilizzazione del cedolino paga. I lavoratori, come detto più volte, potevano nell’attesa anche essere impiegati in altri appalti”.   
     Possibile la richiesta di un intervento in surroga. “Sulla Gesap – concludono Aiello e Mandalari -grava la responsabilità solidale con le aziende in appalto. Coinvolgeremo il gestore dell’aeroporto attivando la procedura di intervento in surroga per il pagamento delle differenze retributive in sostituzione delle aziende dell’appalto”.

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