Contrada, corte d’appello annulla risarcimento per ex 007. Trent’anni di processi

La Corte di Appello di Palermo ha rigettato l’istanza di risarcimento per ingiusta detenzione presentata dalla difesa dell’ex numero due del Sisde, i servizi segreti, Bruno Contrada per la pena che gli venne inflitta, con una sentenza poi dichiarata nel 2017, dalla Cassazione, ineseguibile e improduttiva di effetti penali. In pratica l’ex poliziotto, come stabilito dalla corte europea due anni prima, non poteva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa perché tale reato deve considerarsi «il risultato di una evoluzione giurisprudenziale iniziata verso la fine degli anni ottanta e consolidatasi nel 1994. Quindi all’epoca dei fatti contestati a Contrada (1979-1988), il reato in questione non era sufficientemente chiaro e prevedibile per l’imputato. Una vicenda giudiziaria lunghissima, quella dell’ex numero due del SISDE, che ha anche scontato la pena nel carcere militare d Gaeta. Adesso arriva il diniego al risarcimento da parte della corte d’appello di Palermo. “Apprendiamo senza stupore il verdetto – ha affermato l’avvocato Stefano Giordano, difensore di Contrada – a seguito di un procedimento svoltosi in maniera assai poco serena, e alle cui conclusioni mi sono rifiutato di prendere parte”.”Formuleremo tutte le nostre deduzioni in ordine al malgoverno della legge penale e degli strumenti internazionali – ha spiegato il legale all’ANSA – nel ricorso per Cassazione che verrà depositato ritualmente nei prossimi giorni. Da subito posso dire che l’ordinanza oggi depositata viola per ben due volte il giudicato della Corte Europea, su cui il giudice interno non ha alcun margine di discrezionalità per quanto riguarda la sua esecuzione. Insieme al ricorso per Cassazione depositeremo nei giorni a seguire un dossier articolato presso il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa”. Bruno Contrada venne condannato nel 2002 a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa ma la Corte europea dei diritti dell’uomo dichiarò illegittima la sentenza è condannò lo Stato italiano a risarcire l’ex 007. In forza di questa pronuncia la Cassazione dichiarò improduttivo di effetti il verdetto di condanna e Contrada fu risarcito dalla corte d’appello di Palermo con circa 670.000 euro per l’ingiusta carcerazione subita. L’ordinanza fu però impugnata in Cassazione che annullò il risarcimento stabilendo che sul caso dovesse nuovamente pronunciarsi la corte d’appello. Ieri la nuova decisione, l’ennesima tappa di una storia infinita. Chissà se il suo protagonista, Bruno Contrada, ne vedrà mai la fine. L’ex investigatore, oggi, ha infatti 90 anni.

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