Carini, con la morte di Pietro Conigliaro va via un pezzo di storia della città

 Ferroviere in pensione,  Pietro Conigliaro ha dedicato tutta la sua vita allo Sport, in particolare ai cosiddetti sport “minori”. Da ragazzo inizia con il pugilato ma, dopo alcuni anni trascorsi in Venezuela, tornato a Carini agli inizi degli anni ’70, fonda la Vigor Club Carini e si dedica alla Pesistica ed alla Cultura Fisica. In brevissimo tempo mette in campo uno squadrone di giovani atleti che per quasi 20 anni dominerà lo scenario della Pesistica nazionale ed internazionale, conquistando titoli su titoli, portando gli atleti carinesi nella Nazionale ed alla partecipazione a campionati Europei e nei massimi tornei internazionali. Uno dei tanti record italiani stabiliti in gare nazionali, quello del carinese Mimmo Failla, ha resistito oltre 20 anni prima di essere superato, mentre un altro carinese, Vito Collica andava alla conquista di titoli nazionali ed internazionali di Cultura Fisica e poi Body Building arrivando sino a diventare Mister Universo. Intanto la sua palestra cresce e trovano spazio altre discipline: karate, judo, joseikan budo, ma anche pattinaggio, pallamano, aerobica, ginnastica, pallacanestro, distensione su panca che negli ultimi anni aveva dato nuovi successi con atleti paralimpici di livello nazionale. Parallelamente aveva seguito la Pesistica anche dal punto di vista tecnico e dirigenziale, quale componente regionale del CONI ma principalmente come Arbitro, arrivando al massimo grado possibile di Arbitro Internazionale di Prima Categoria che lo portò ad arbitrare i Campionati Mondiali e le Olimpiadi ma a farne anche ambasciatore di Carini nel mondo. Ciò lo ha portato ad organizzare decine e decine di gare, dalla Coppa Italia di Pesistica nel 1982 ad oltre 12 edizioni del Trofeo Internazionale Sicilia, che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentative di Pesistica dei paesi dell’est, leader mondiali del settore, con decine di atleti olimpici e mondiali: Russia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia, Georgia, Albania, ma anche Grecia, Turchia, Tunisia, Marocco. Ogni anno l’Hotel Azzolini diventava il centro del mondo della Pesistica internazionale. In contemporanea nasceva il Memorial Fabio Ravanusa, in ricordo del giovane carinese barbaramente ucciso da coetanei per futili motivi. Per meriti sportivi la Vigor Carini è stata premiata con la Medaglia d’Oro del CONI e Pietro Conigliaro con la Stella d’Argento. I suoi rapporti con la Bulgaria, ed in particolare con l’antica capitale Veliko Tarnovo, lo portarono ad avere anche la Cittadinanza Onoraria della città. Alla fine degli anni ’70  entra in politica, dopo il ritiro dalla stessa del padre, Ambrogio, i cui antichi rapporti con uno dei fondatori della Democrazia Cristiana, il ministro Bernardo Mattarella, ne avevano addirittura creato il soprannome a Carini, tanto da essere riconosciti con l’appellativo di Ambrogio e Pietro “Mattarella”, portando Pietro Conigliaro ad essere cresimato dal Ministro Bernardo ed avere il figlio Piersanti, compianto presidente della Regione Siciliana ucciso dalla mafia, quale testimone di nozze, rapporti mantenuti sino ad oggi con Sergio, Presidente della Repubblica. Fa parte attiva delle giunte dei “quarantenni” degli anni ’80, Enzo La Fata e Matteo Sciarrino su tutte, quelle che vedono la redazione del primo ed unico Piano Regolatore di Carini e dei principali interventi sui servizi di Carini: nasce la Zona PEEP, vengono realizzati quasi tutti gli impianti sportivi esistenti, dal Campo Pasqualino, alla pista di pattinaggio, il campo da tennis di Villagrazia, il campo polivalente di Piano Agliastrelli, l’ampliamento della scuola media Calderone, la realizzazione della scuola media di Villagrazia di Carini, i plessi scolastici della Zona PEEP, l’acquisto del Castello di Carini ed i primi lavori di restauro. E Pietro Conigliaro fu parte attiva con le deleghe di Assessore allo Sport, delega prima inesistente, ed al Turismo. Lasciata la politica a metà degli anni ’90 è stato più volte presidente della Pro Loco ed ha intrattenuto rapporti di amicizia con diverse personalità del mondo dello spettacolo, tra i tanti Al Bano che in occasione della sua esibizione a Carini alcuni anni fa, presentò alla vedova di Paolo Borsellino.

Due settimane fa, dopo aver ripreso ad allenarsi in palestra facendo un po’ di pesi, nonostante i suoi 76 anni, una sera manifesta una leggera febbre, poco sopra i 37 gradi. Nulla di preoccupante, solo che per 3 giorni continuativi non va via. Lunedì mattina il tampone che accerta la positività al Covid19, senza però manifestare alcun altro sintomo della malattia, tant’è che i medici ritengono di poter seguire la terapia in casa. Sabato mattina all’alba, dopo un venerdì senza febbre e dopo aver pranzato e cenato tranquillamente, senza alcun sintomo, un improvviso abbassamento della saturazione di ossigeno nel sangue, di quasi il 10%, ne consigliano il ricovero in ospedale, dove però la situazione si normalizza subito, tanto che i medici decidono di effettuare una TAC per verificare eventuali danni ai polmoni. Rimane in attesa al pronto soccorso per circa 6 ore, seduto su una sedia in attesa, alle 13 la TAC che accertava una polmonite in corso che ne consigliava il ricovero, ma non c’è posto. Bisogna aspettare. Poco dopo le 14, mentre la famiglia attendeva notizie sul ricovero, l’improvvisa morte, nella solitudine di una sedia in un corridoio del Pronto Soccorso, perché di Covid19 si muore anche così.

“Mio nonno è morto di Covid, da solo, senza un reale perché, senza un saluto, senza niente”, ha scritto su facebook Alice Barbera, adorata nipote di Pietro Conigliaro. “Mio nonno ha perso la vita per una sanità che non funziona; mio nonno è morto per quel virus che molti di voi sono convinti non esista neanche, che non rispettano le regole, che trovano escamotage per fare quel che vogliono comunque. Non saprò mai perché mio nonno è morto davvero, però la sua fine mi ha fatto capire che l’italia non è  pronta a superare tutto, gli ospedali non lo sono, noi non lo siamo. Vi prego solo di una cosa, state a casa”.

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