Terrasini, il cacciamine Numana ha concluso gli accertamenti sul motopesca Nuovo Iside

Ha concluso la sua missione ed ha lasciato la Sicilia il cacciamine della Marina Militare Numana che, negli ultimi giorni ha eseguito gli accertamenti sul peschereccio Nuova Iside, rinvenuto a 1400 metri di profondità a 30 miglia dalla costa palermitana, grazie a dei sofisticati sensori e ad un veicolo filoguidato del comando subacquei e incursori. Le telecamere del robot sottomarino hanno anche ispezionato gli interni del relitto, ma su cosa l’occhio elettronico possa avere filmato vige ancora il massimo riserbo. Non è escluso che, all’interno possano essere stati rinvenuti resti del comandante del motopesca, Vito Lo Iacono, unico disperso dell’equipaggio, composto anche dal padre Matteo e dal cugino Giuseppe Lo Iacono, entrambi restituiti dal mare privi di vita pochi giorni dopo la tragedia. La famiglia spera che il figlio possa essere rimasto incastrato all’interno del relitto, per poter così procedere al recupero del suo corpo e dargli degna sepoltura. Ma allo stato attuale non vi è alcuna notizia che confermi l’ipotesi. Intanto, ieri mattina, l’avvocato Aldo Ruffino,  legale incaricato dalle vedove Rosalba Cracchiolo e Cristina Alaimo, insieme al consulente di parte Cristian Mannino e a quello nominato dalla società armatrice della petroliera Vulcanello, l’ingegnere Cosulich, hanno assistito alla catalogazione dei reperti rinvenuti del Motopesca Nuova Iside e delle tracce prelevate dal bastimento che, saranno analizzate dal laboratorio dei Ris di Messina. Gli accertamenti chimici sono iniziati stamani e i risultati sono attesi tra circa 8 giorni. I tecnici dei Ris, in questa fase, non eseguiranno comparazioni che, spetteranno poi ai periti di parte sulla base anche delle disposizioni della Procura, ma si limiteranno ad analizzarli per determinarne le composizioni chimiche. Sulla Tragedia della Nuova Iside, sotto inchiesta ci sono 4 persone per omicidio colposo e omissione di soccorso. Si tratta del comandante della petroliera, dell’armatore della società Augusta Due del gruppo Mednav e di due ufficiali in servizio in plancia. Saranno interrogati solo al termine delle verifiche tecniche in corso. Il procuratore aggiunto di Palermo Ennio Petrigni ed il sostituto Vincenzo Amico, sostengono che attraverso il radar è emerso che le due imbarcazioni siano entrate in rotta di collisione.Da un primo esame della scatola nera della Vulcanello non si sentono voci registrate. Particolare ambiguo visto che nel momento in cui il radar avverte sulla rotta la presenza di un’altra imbarcazione le comunicazioni di servizio dovrebbero essere inevitabili e ripetute. Ed invece solo silenzio intervallato da rumori e rallentamento di velocità intorno alle 23,00, fascia oraria in cui si sarebbe persa ogni traccia del Nuova Iside. Per trovare segni della collisione i carabinieri del Ris hanno prelevato una ventina di reperti dalla chiglia della petroliera Vulcanello finita sotto sequestro nel porto di Augusta. Saranno pure confrontati con lo smalto con cui è stato ridipinto il peschereccio Nuova Iside. Smalto che è stato consegnato agli investigatori dai familiari delle vittime del naufragio.    

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