Montelepre, lacrime e dolore ai funerali di Antonino Candela (Video)

Autorità civili e militari hanno preso parte, ieri pomeriggio ai funerali di Antonino Candela, l’operatore ecologico 57enne che ha perso  la vita sul lavoro, in un incidente stradale avvenuto sull’A 29 nel primo pomeriggio di martedì, mentre si trovava alla guida di un auto compattatore dell’Agesp, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nell’Aro Montelepre-Giardinello. Presente anche Pietro Daidone in rappresentanza dell’azienda in cui lavorava Nino, tutti i suoi colleghi di lavoro, oltre a parenti, amici e conoscenti. Le norme anticovid in vigore hanno limitato le presenze in chiesa, ma l’intero paese, in cui il sindaco Maria Rita Crisci ha proclamato il lutto cittadino, ha partecipato al dolore della famiglia Candela per l’improvvisa e tragica scomparsa di Antonino. Le esequie sono state officiate in Chiesa Madre dall’Arciprete uscente Mons. Gaspare Randazzo e da Don Santino Terranova che, nell’omelia, ha cercato di dare conforto alla moglie Giusy Ruvolo e alle loro tre figlie, costernate dal dolore.  

 Durante la celebrazione eucaristica, il sindaco Crisci ha espresso il cordoglio dell’intera comunità alla famiglia di Antonino Candela.

 Al termine della funzione funebre, colleghi e nipoti di Nino Candela hanno portato a spalla il feretro fuori dalla Chiesa e, con un lungo applauso, tra commozione e lacrime, i presenti gli hanno dato l’ultimo saluto. Niente corteo, purtroppo, per le limitazioni dell’emergenza sanitaria in corso. La bara è stata caricata sull’auto per percorrere l’ultimo viaggio terreno verso il cimitero comunale dove Antonino è stato sepolto.

Sul fronte delle indagini in corso, in merito alla dinamica dell’incidente stradale in cui Antonino ha irrimediabilmente perso la vita, sembra prendere corpo l’ipotesi di un guasto meccanico al mezzo pesante che conduceva. Sull’asfalto, già da diverse centinaia di metri prima del luogo in cui l’autocompattatore si è ribaltato, sono state rinvenute evidenti tracce di frenate. E’ probabile che, durante l’ultimo tratto di tragitto percorso, qualcosa nel mezzo pesante non abbia funzionato, non avrebbe risposto ai comandi, facendo così perdere il controllo dell’autocompattatore che con la fiancata sinistra ha strisciato sullo spartitraffico delle corsie autostradali per circa 30 metri, fino a sfondare la cabina in cui la vittima è rimasta incastrata, prima di fermarsi. Le verifiche tecniche del caso sono ancora in corso.    

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