Terrasini, cacciamine Numana della Marina Militare sulle tracce della Nuova Iside

Già operativo il cacciamine Numana della Marina Militare nella zona in cui, nella notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi, si sono perse le tracce del motopesca Nuova Iside e del suo comandante Vito Lo Iacono. Il mare, ad oggi, ha solo restituito i corpi del capitano Matteo Lo Iacono e di Giuseppe Lo Iacono.

Con i sofisticati mezzi di bordo e dei Palombari del GOS sara’ possibile effettuare le ricerche fino alla profondità di 1.300 metri.

Il cacciamine Numana, del Comando delle Forze di Contromisure Mine (MARICODRAG), e il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Raggruppamento Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, hanno iniziato oggi le attività di ricerca del relitto, presumibilmente affondato nelle acque a nord est di capo San Vito.

La Marina era già intervenuta per restringere l’area di ricerca nei giorni scorsi con la fregata Carabiniere. Grazie al Panoramic Echo Sounder imbarcato, sonar ad alta frequenza con capacità di discriminazione di oggetti di medie dimensioni sino a 2000 metri di profondità, la nave ha individuato alcuni contatti subacquei da investigare ulteriormente.

Nave Numana è un cacciamine costiero (Mine Hunter Coastal – MHC). L’Unità ha un equipaggio di 44 militari ed è in grado di svolgere attività di localizzazione, identificazione, neutralizzazione di mine navali, residuati bellici, ordigni e, grazie alla sua versatilità per scopi Dual Use, reperti archeologici e oggetti di interesse depositati sul fondale. Per effettuare queste operazioni l’Unità è dotata di un sonar ad alta scoperta THALES 2093 e veicoli subacquei filoguidati tra cui il Multipluto, capace di acquisire immagini fino ad una profondità di oltre 1500 metri.

Il team ROV (Remotely Operated Vehicle) del GOS è imbarcato su Nave Numana con il Perseo, uno dei veicoli filoguidati ad alta tecnologia in dotazione, che può immergersi fino a 1.500 metri di profondità, sia per acquisire immagini ad alta definizione attraverso le loro video camere subacquee, sia per recuperare oggetti presenti sul fondo mediante i rispettivi bracci manipolatori.

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